Comune di Sezze – (LT)

Informazioni

  • Codice Catastale: I712
  • Codice Istat: 59028
  • CAP: 4018
  • Numero abitanti: 24790
  • Nome abitanti: setini
  • Altitudine: 319
  • Superficie: 101.38
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 31.0

Storia dello stemma e del comune

Sezze, situata su una collina che domina la pianura pontina, ha alle spalle il massiccio del
Semprevisa ed è separata dalle colline sermonetane da una piccola vallata percorsa dal torrente Brivolco, sui cui fianchi si apre una lunga fessura rossastra chiamata Riparo Roberto dove sono visibili figure schematiche di età preistorica; ad almeno 3000 anni a.C. risale un graffito in ocra (oggi staccato) che dà la raffigurazione schematica di un uomo.

Di origine volsca l’antica Setia passò sotto il dominio romano quale municipio; i resti delle mura poligonali, di strade e di templi sono ancora visibili in diversi punti del paese; nel XII secolo fu possesso dei conti di Tuscolo e in seguito appartenne ai Frangipane per poi raggiungere, nel 1228, la condizione di città autonoma sotto la protezione del Papa.

La leggenda vuole che l’antico nome del paese – Setia – derivi dalle setole della criniera del leone Nemeo (Setis Nemeæi Leonis) sconfitto da Ercole, criniera che orgogliosamente il semidio indossò, che fu fondatore della città, dopo la sua vittoria sui Lestrìgoni, abitanti del basso Lazio. A motivo di tale leggenda i Setini avrebbero preso come simbolo della città il bianco leone rampante e recante tra gli artigli una cornucopia ricolma dei beni della terra e incorniciato dalla scritta: Setia plena bonis – gerit albi signa leonis (Sezze piena di beni, porta le insegne del bianco leone). In realtà la figura del leone, come in molti altri casi, allude alla condizione di città autonoma la cui dipendenza dal Pontefice era sottolineata dalle due chiavi decussate poste sul “capo” del sigillo comunale.

Il blasone ufficiale, riportato anche nello statuto comunale, descrive però uno stemma con il solo leone: “D’azzurro al leone d’argento rampante coronato dello stesso.
Motto: Setia Plena Bonis Gerit Albi Signa Leonis” (D.C.G. 5 febbraio 1937). Con lo stesso ottenne anche il diritto all’uso del titolo di “città”. Ragione per la quale lo stemma dovrebbe essere timbrato dalla corona di quel rango, in luogo di quella ducale.

Lo stemma è però abitualmente rappresentato senza scudo, con campo rosso, entro una ghirlanda d’alloro, e caricato su una grande rettangolo con gli angoli rientranti, evocante lo scudo delle legioni romane1. Sulla facciata del Municipio è tutt’ora presente una vecchia targa metallica con una rappresentazione “naturalistica” dello stemma, entro una sorta di scudo composto da una complessa cornice modanata e corona ducale.

Il toponimo cittadino deriva probabilmente il suo nome da setius che vale “diversa” (forse sottintendendo “dalle città vicine”) per ragioni storiche2.

Il nome ufficiale del paese è Sezze, ma si trova talvolta anche “Sezze Romano” perché all’inizio del secolo scorso, quando fu costruita la ferrovia Roma-Napoli, fu questo il nome dato alla sua stazione per distinguerla da quella di un altro paese omonimo che si trova in Piemonte e che in seguito venne rinominato Sezzadio.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Si ringrazia Michele Tuccimei per le preziose precisazioni

(1): vedi “stemma ufficiale”, la nostra illustrazione è stata leggermente modificata in modo più conforme alle regole araldiche.

(2): invitiamo ad approfondire nel sito http://www.sezze.it/ e citiamo qui la bibliografia dalla quale il sito ha tratto le notizie: Luigi Zaccheo, Flavia Pasquali, Sezze dalla preistoria all’età romana, Sezze 1972; Vincenzo Tufo, Storia antica di Sezze, Veroli 1903; Filippo Lombardini, Della istoria di Sezze, Velletri 1876).

Bibliografia:

AA.VV. Dizionario di Toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, UTET, Torino 1997.

Regione Lazio. Stemmi e Sigilli, a cura di Corrado Lampe, p. 317, linea editrice, Roma, 1988

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro al leone d’argento rampante coronato dello stesso.

Motto: Setia Plena Bonis Gerit Albi Signa Leonis”.

D.C.G. 5 febbraio 1937

Colori dello scudo:
rosso

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Profilo Araldico

“Drappo partito di rosso e di azzurro…”

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    5 Febbraio 1937