Città di Selargius – (CA)

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Info
  • Codice Catastale: I580
  • Codice Istat: 92068
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 29169
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 26.71
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Sestu, Settimo San Pietro

  • Santo Patrono: Maria Vergine Assunta
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo stemma del Comune di Selargius (Ceraxius in sardo) è stato concesso con DPR del 31 Ottobre 1988, dove è blasonato: “D’azzurro, alla colonna posta a destra, munita di capitello e di base, fondata su altra base allargata, scalinata di due, cimata dalla croce latina trifogliata, il tutto d’argento e fondato in punta, esse basi attraversate da due spighe di grano, d’oro, decussate, il fusto della colonna accollato dal tralcio di vite, pampinoso di tre, di verde, fruttato di uno, in alto a sinistra, di rosso; il tutto accompagnato da due fenicotteri al naturale, volanti in banda abbassata, uno sull’altro, posti nel canton sinistro del capo e nel fianco sinistro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Con lo stesso decreto è stato concesso anche il gonfalone, che si presenta come un: “Drappo partito di rosso e di bianco riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

La croce rappresentata nello stemma è la nota “Croce di Marmo” (Sa Cruxi ‘e marmuri) che si trova in piazza Cellarium, a pochi metri dal Municipio; eretta nel 1425, durante la dominazione catalano-aragonese (come riporta l’iscrizione sul lato frontale alla base) da Jeronimo Barder su commissione di Simone Castay e Antonio Majia. La colonna reale, composta in granito e calcare, ha il capitello gotico (nello stemma sembrerebbe composito), sostenente una grossa croce pomettata del tipo “pisano”. Le facciate della croce sono scolpite: da una parte è raffigurato il Cristo crocifisso e dall’altra una figura sacra non ancora ben identificata,: probabilmente la Vergine Maria con il bambino in braccio. All’estremità della stessa sono scolpite tre rose.

L’opera è una “croce giurisdizionale” di confine e identificava anche un luogo di ritrovo per la popolazione, dove si svolgevano le predicazioni, ma anche le esecuzioni capitali (ancora nel XIX secolo: l’ultima fu quella di Rocco Cogoni nel 1856). Alla colonna, nello stemma, sono accollate una vite fruttifera e due spighe di grano, simboliche dell’attività, prevalentemente agricola, della zona e delle pregiate produzioni locali.

I due fenicotteri invece simboleggiano lo stagno di Molentargius (e quello ormai scomparso di Pauli) oggi compresi nel parco naturale regionale Molentargius-Saline: una vasta area naturale protetta, istituita nel 1999 dalla Regione Sardegna, ricadente nella circoscrizione amministrativa di Selargius.

La zona è abitata da tempo immemore, certamente anche in periodo pre-nuragico, come testimonia il villaggio neolitico di Su Coddu e quelli di Cuccuru Matt’e Masonis e Staineddu. All’epoca nuragica appartiene il pozzo sacro di Santa Rosa.

Nei secoli successivi la popolazione si concentrò in due borgate che diedero origine all’odierno abitato: Cellarium (nome con cui i romani chiamavano un deposito di derrate agricole) e Palmas (che però risulta scomparso nel XIV secolo).

Selargius fece parte del giudicato di Càlari (Cagliari), nella curatoria del Campidano, fino al 1258. Successivamente passò ai pisani, agli aragonesi 

Croce pomettata di tipo pisano e stemma dell’Aragona

e per brevi periodi al Giudicato di Arborea,

Stemma del Giudicato di Arborea, variante adottata nel periodo di Eleonora

durante le guerre che contrapposero il Giudicato di Arborea agli Aragonesi, (gli arborensi avevano invaso il territorio della Corona d’Aragona denominato Regno di Sardegna). Nel 1366 Mariano IV d’Arborea costruì nei pressi di Selargius un campo fortificato (bastida, in aragonese) per bloccare i rifornimenti da Cagliari.

Dopo anni di guerra, a seguito della vittoria aragonese sugli arborensi, Selargius nel 1324 fu concesso in feudo dal re Giacomo II il Giusto d’Aragona a Berengario Carroz e a sua moglie Teresa Gombau de Entença.

Stemma della famiglia Carroz di Villasimius

Quando venne istituita nel 1363 la contea di Quirra, sempre feudo dei Carroz, il paese vi fu incorporato.

Stemma della famiglia Carroz di Quirra

Nel 1603 la contea venne elevata a marchesato con i Centelles, quindi compresa nella baronia di San Michele.

Stemma delle famiglie Centelles e Carroz-Centelles

Dai Centelles passò agli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la fine del sistema feudale.

Stemma della famiglia De La Cueva

Il comune di Selargius nel 1928 venne soppresso e inglobato in quello di Cagliari, assieme ai territori di Quartucciu, Pirri e Monserrato; solo nel 1947 viene nuovamente separato riottenendo l’autonomia.

Con DPR del 24 febbraio 2025 a Selargius è stato concesso il titolo di “Città”.

 

Notte di Massimo Ghirardi, Giannandrea Andreoli Rizzo e Maristella Dessì

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Fonte: Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“D’azzurro, alla colonna posta a destra, munita di capitello e di base, fondata su altra base allargata, scalinata di due, cimata dalla croce latina trifogliata, il tutto d’argento e fondato in punta, esse basi attraversate da due spighe di grano, d’oro, decussate, il fusto della colonna accollato dal tralcio di vite, pampinoso di tre, di verde, fruttato di uno, in alto a sinistra, di rosso; il tutto accompagnato da due fenicotteri al naturale, volanti in banda abbassata, uno sull’altro, posti nel canton sinistro del capo e nel fianco sinistro. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma del Giudicato di Arborea ai tempi di Eleonora.

Stemma dell’Aragona

Croce di tipo pisano posta sopra la colonna riportata sullo stemma.

Stemma con gli attributi da Comune.

Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Drappo partito di rosso e di bianco”

COLORI
PARTIZIONI
partito
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone con gli attributi da Comune

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Febbraio 2025

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    31 Ottobre 1988