Comune di Scandale – (KR)
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Info
- Codice Catastale: I494
- Codice Istat: 101024
- CAP: 0
- Numero abitanti: 3300
- Altitudine: 350
- Superficie: 53.65
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Scandale è un importante centro del marchesato omonimo e deve il nome al greco Skandale (Σχανδάλη) col significato di “trappola” in riferimento al “legno della trappola nel quale si attacca l’esca”.Un comune omonimo si trova sull’isola greca di Lesbo.
Il paese è di remote origini, nel territorio sono stati trovati alcuni resti dell’era neolitica che, con altri reperti, si possono ammirare oggi nel museo di Crotone.
Il vecchio centro di Scandale sorgeva poco distante dall’attuale, ma decadde e scomparve nel corso del XV secolo, mentre il feudo era in possesso dei Sanfelice.
Il paese attuale sorge sul colle Gaudioso, è dovuto alla ricostruzione promossa dal conte Galeotto Carafa di Santa Severina nel 1555, la cui famiglia succedette nel feudo, come “Casale di Scandale” i cui abitanti godevano di ampi privilegi, e immunità secondo i diciannove capitoli degli Statuti concessi nello stesso 1555 contestualmente alla fondazione del Casale e con il fine di incentivarne il popolamento.
Successivamente fece parte del territorio di Santa Severina, insieme a San Mauro, quindi ebbe come feudatari i Ruffo, i Carafa, gli Sculco di Crotone e infine i Grutther.
Mostra sullo stemma la figura del santo patrono: Nicola vescovo di Myra (270-343, meglio noto come Nicola di Bari, dopo che alcuni mercanti di quella città ne trafugarono il corpo e lo portarono in Puglia nel 1087.
La versione in uso segue ancora parzialmente la blasonatura riportata nello Statuto del Comune di Scandale (art. 2) approvato il 3 dicembre 2003, che non ha raccolto l’osservazione di alcuni amministratori che proponevano la modifica della figura con il pastorale impugnato dalla mano sinistra e non da quella destra (come risultava), la quale doveva invece piegarsi in atto benedicente.
Si blasona: “D’azzurro al San Nicola Vescovo con una lunga stola frangiata sopra la veste, tenente nella mano destra un pastorale”. Da notare che nella figurazione attuale la stola è del tipo ortodosso “greco”, con una sola estremità ricadente sul davanti (e più conforme alla tradizione), mentre il quella precedente era del tipo “latino” con le due estremità pendenti.
Lo stemma con la figura del santo risale al XVII-XVIII secolo ed è testimoniato da reperti dell’Archivio Storico di Napoli del 1743 e del 1790.
Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo
Si ringrazia Maria Fiorino per la gentile collaborazione
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p.719.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro al San Nicola Vescovo con una lunga stola frangiata sopra la veste, tenente nella mano destra un pastorale”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma in uso dal comune non rispondente a blasone e bozzetto.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune