Comune di Sant’Elena – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: I319
  • Codice Istat: 28083
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2375
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 8.94
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo stemma di Sant’Elena è tratto da un esemplare in pietra custodito presso la canonica della chiesa parrocchiale.

 

Nel primo e nell’ultimo quarto viene messa in luce l’insegna dei Benedettini, presenti in loco fin dal 1193. I colli rappresentano i tre voti monacali di povertà, castità ed obbedienza.

 

Con bolla di papa Sisto IV, Il cenobio di Sant’Elena fu inglobato nel 1479 nel convento olivetano di San Benedetto Novello di Padova poi soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1810.

 

Alcuni edifici della zona mostrano in pietra l’insegna dell’antico monastero che ebbe notevole importanza in quanto promotore del progresso spirituale ed economico del paese.

 

Negli altri due quarti dello stemma è stata riproposta, con metalli e colori differenti, l’arma gentilizia degli Orsini, commendatari sia del convento di Sant’Elena che di quello del vicino centro di Solesino.

 

Nel 1984, non potendo, infatti, proporre l’adozione nello stemma comunale di un blasone privato e volendo conservare le caratteristiche di un emblema in ceramica a colori, opera di Giovanni Capuani, esposto nella sala della Pretura di Este e sulla facciata del Municipio, Giancarlo Scarpitta, che ha curato la pratica istruttoria di ufficializzazione, ha dovuto anche modificare l’interpretazione simbolica.

 

Nel secondo e nel terzo quarto il campo verde diviene così simbolo di abbondanza di prati e di vegetazione. In particolare si porrebbe in risalto il maestoso parco che circonda la villa Miari de’ Cumani, disegnato dall’architetto Jappelli nell’Ottocento.

 

Le bande oro vogliono sintetizzare il progresso economico attuale della zona. Esse stanno quindi a ricordare sia covoni dorati di grano, sia il sistema di comunicazioni ben sviluppato, caratterizzato non solo da importanti arterie stradali, ma soprattutto dalla presenza della linea ferroviaria Padova – Bologna.

 

Il capo azzurro evidenzia ora l’originario passaggio nella zona del fiume Adige, prima della disastrosa rotta del 589 dopo Cristo.

 

Il fiore oro e rosso sta a simbolo dell’antica floridezza della terra ai tempi dei Romani, come testimoniato da parecchi reperti archeologici venuti alla luce durante scavi.

 

Nel 1933 fu proposto per l’ufficializzazione un altro emblema: “D’argento al leone di nero (arma dei citati de’ Cumani) col capo di tre fasce verde, bianca e rossa (Italia), caricato della corona imperiale d’oro (a commemorare la patrona Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino)”. La pratica non ebbe seguito.

 

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Inquartato: nel primo e nel quarto, d’argento al monte di tre cime di verde, la cima centrale sostenente la croce latina al naturale, quelle laterali due alberi di verde fustati al naturale; nel secondo e nel terzo, di verde a tre bande d’oro, con il capo d’azzurro caricato dal fiore di quattro petali, d’oro, bottonato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 10 gennaio 1985

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    10 Gennaio 1985

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