Comune di Sankt Moritz – (GR)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Sankt Moritz (San Maurizio d’Engadina, in italiano; San Murèzzan in romancio) è una nota località turistica del Cantone Grigioni  (Kanton Graübunden), rinomata come stazione termale e turistica.

Le fonti termali ferruginose, come dimostrato dai numerosi reperti storici, sono conosciute dalla preistoria, la località delle fonti viene indicata come “ad Sanctum Mauricium” all’inizio del XII secolo e durante il Medioevo erano ritenute miracolose, ragione per la quale erano meta di pellegrinaggi, nel 1519 papa Leone X de’ Medici concesse l’indulgenza a tutti colori che si fossero recati in pellegrinaggio alla chiesa delle fonti di San Maurizio.

Nel 1535 vi si recò il medico Théophrastus von Hohenheim, meglio noto come “Paracelso”, che fece grande propaganda alle proprietà curative e rigeneratrici delle acque (nel 1836 una delle sorgenti che alimenta gli stabilimenti termali venne dedicata a Paracelso).

Nel 1864 l’albergatore Johannes Badrutt  fece una scommessa con i suoi ospiti estivi inglesi: che anche d’inverno in Engadina il sole sarebbe stato così caldo da poterselo godere seduti in terrazza (altrimenti avrebbe rimborsato personalmente le spese di viaggio). Gli inglesi tornarono in Engadina nel periodo tra Natale e  Pasqua, ripartendo poi abbronzati, riposati e felici. L’episodio è ritenuto fondante del turismo invernale.

Lo stemma della città mostra la figura di San Maurizio, santo molto popolare nell’arco alpino (è anche ritenuto uno dei santi protettori degli Alpini e a lui è dedicato uno degli Ordini Cavallereschi di Casa Savoia, figura anche nello stemma del comune di Saint-Vincent). La versione deriva dal sigillo civico del XIX secolo.

Si blasona ufficialmente: “In Gold wachsend St. Mauritius in blauer Rüstung mit silbernem Nimbus, Schwert und blauem Kreuzbanner mit goldenem Mauritiuskreuz” che corrisponde all’italiano: “D’oro, alla figura di San Maurizio di carnagione, capelluto di nero, nimbato d’argento, con l’armatura d’azzurro, crociata d’oro  in petto, tenente con la destra la spada d’argento guarnita d’oro, e con la sinistra il vessillo d’azzurro crociato d’oro, astato di rosso e munito del puntale d’argento”.

Secondo la tradizione Mauritius, originario della zona dell’Egitto corrispondente all’attuale Sudan,  era il generale della Legione Tebea egiziano-romana, che venne trasferita dall’imperatore Diocleaziano dalla Mesopotamia alla Gallia, nella regione di Colonia nel IV secolo per sottomettere le popolazioni locali ribelli dei Quadi e dei Marcomanni. Allorché Massimiano li comandò di perseguitare le popolazioni cristiane del Vallese quasi tutta la legione di oltre seimila legionari, essendo composta quasi esclusivamente da cristiani, si rifiutò di partecipare alle persecuzioni anticristiane per cui venne accusata di tradimento e sterminata nel 287, nella zona di Agaunum (oggi Saint Maurice en Valais, in Svizzera, dove sorgerà una importante abbazia per volontà del re Sigismondo di Borgogna nel 515). Si narra che tra i pochi scampati all’eccidio ci fosse Alessandro, che poi diverrà vescovo di Bergamo e santo.

Tradizionalmente san Maurizio è raffigurato in armatura, con un vessillo rosso dalla croce bianca, che diverrà l’emblema dei conti di Savoia (poi duchi, quindi re di Sardegna e d’Italia), nella versione locale il santo alza un vessillo azzurro con croce d’oro, l’asta della bandiera porta la punta d’argento, simbolica della cosiddetta “Lancia del Destino” che avrebbe portato in battaglia: la punta della qual era la stessa della nota lancia con la quale il legionario Longino avrebbe inferto la ferita a Gesù crocifisso. Sempre secondo la tradizione la lancia sarebbe la stessa che si conserva nel tesoro imperiale dell’Hofburg di Vienna.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro, alla figura di San Maurizio di carnagione, capelluto di nero, nimbato d’argento, con l’armatura d’azzurro, crociata d’oro in petto, tenente con la destra la spada d’argento guarnita d’oro, e con la sinistra il vessillo d’azzurro crociato d’oro, astato di rosso e munito del puntale d’argento”.

Colori dello scudo:
oro

LEGENDA

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