Comune di San Roberto – (RC)

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Info
  • Codice Catastale: M277
  • Codice Istat: 80077
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1912
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 34.31
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

San Roberto fu fondato molto probabilmente verso la metà del XIV secolo, come casale della Baronia di Fiumara, e ne ha seguito le sorti feudali.

Nel 1392, il feudo è posseduto da Enrico Sanseverino, erede della famiglia Lauria, fatto uccidere nell’anno 1400 da re Ladislao di Durazzo, il quale passa il feudo a Guglielmo Ruffo di Sinopoli già intestatario di Calanna.

Nel 1462, Fiumara, con San Roberto e Calanna, sono infeudati a Bertoldo Carafa; nel 1544, a Diana Benavides de Alarcon; nel 1599, a sua figlia Aldoncia de Francesco.

Feudatario nel 1608, è Vincenzo Ruffo Benavides, signore di Sinopoli e Scilla, ma, nel 1643, la baronia passa, per vendita, a Carlo Ruffo di Bagnara, che la tiene fino al 1806.

In quell’anno, per la legge di Giuseppe Bonaparte sull’abolizione della feudalità, la baronia cessa di esistere e si ha l’istituzione di San Roberto come Comune autonomo, nel Circondario di Villa San Giovanni.

Parecchi sono stati i Sanrobertesi che parteciparono ai moti risorgimentali, a partire da quello del settembre 1847, dove li incontriamo fra gli armati organizzati dallo stefanita Giannandrea Romeo e da suo fratello Domenico. Nel successivo 1848, durante la spedizione su Sant’Eufemia, sono presenti diversi aitanti del comune. Finiranno tutti sotto processo e soltanto le successive amnistie li sottrarranno a gravi pene detentive. Quando arriverà Giuseppe Garibaldi, molti sanrobertesi si arruoleranno nel corpo speciale dei Cacciatori d’Aspromonte.

Nel 1856, viene portata dal sindaco Vincenzo Filocamo la prima fontana del paese e, nel 1949, utilizzando un impianto allestito dalla famiglia De Salvo, arriva anche l’illuminazione elettrica.

Se i terremoti del 1783 e del 1894 avevano lasciato il paese quasi indenne non fu così nel 1908 quando, il 28 dicembre, le scosse provocano la morte di 404 persone, mentre le restanti risultano gravemente ferite. Un terzo della popolazione scompare e il paese è totalmente distrutto, ma sarà una colonna della Croce Rossa di Bergamo, che viene casualmente inviata fra quelle macerie, a portare i primi soccorsi.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 gennaio 1997 e si blasona: «Troncato: nel primo di azzurro, ai tre scettri gigliati, posti in palo, uno accanto all’altro, d’oro; nel secondo, d’oro, all’albero di arancio, di verde, fustato e sradicato al naturale, fruttato di sei, del campo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con lo stesso decreto è un «Drappo troncato di giallo e di azzurro…».

 

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte dal sito istituzionale

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

BLASONATURA

“Troncato: nel primo di azzurro, ai tre scettri gigliati, posti in palo, uno accanto all’altro, d’oro; nel secondo, d’oro, all’albero di arancio, di verde, fustato e sradicato al naturale, fruttato di sei, del campo. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo troncato di giallo e di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma civico con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”

COLORI
PARTIZIONI
troncato
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone realizzato.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    8 Gennaio 1996

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