Comune di San Nicola dell’Alto –Shën Koll (KR)

Informazioni

  • Codice Catastale: I057
  • Codice Istat: 101021
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 916
  • Altitudine: 576
  • Superficie: 7.83
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune di San Nicola dell’alto si blasona: «d’azzurro, all’immagine del Santo Patrono Vescovo uscente da uno strato di nuvole, vestito di rosso, bordato di bianco, aureolato d’oro, mitrato d’argento, tenente nella mano sinistra un pastorale dello stesso, posto in banda, e nella destra un ramoscello di verde. Ornamenti esteriori da Comune

Mentre la descrizione del gonfalone è la seguente:

«drappo partito, di bianco e d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di San Nicola dell’Alto. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento

Entrambi sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1968.

La figura del vescovo non ha i tradizionali attributi di San Nicola di Myra (meglio noto come San Nicola di Bari: le palle d’oro o i bambini resuscitati…) ma un ramo fogliato.

 

San Nicola dell’Alto (Shën Kolli in albanese) è un comune di cultura e la lingua arbëreshe, (anche se ha abbandonato, per una serie di vicissitudini il rito religioso greco-bizantino).

Il paese è chiamato inequivocabilmente Shin Koll, che propriamente significa San Cola, che deriva da Shënkoll, forma letterale in lingua albanese per San Nicola.

 

Le prime notizie dell’esistenza di un casale di San Nicola risalgono al Medioevo, in una concessione fatta dal re Carlo I d’Angiò ad Alfano, vescovo di Umbriatico (sulla cattedra dal 1270 al 1275), gli si consentiva di tenere mercato in un luogo detto “Sanctus Nicolaus de Alto” e a Santa Marina. Contestualmente, Alfano, ricevette il titolo di barone con governo sul territorio di tre casali (Santa Marina, San Nicola e Maratea). I vescovi mantennero il titolo di barone di San Nicola dell’Alto fino alla soppressione della sede vescovile, avvenuta nel 1818.

Col passare del tempo il casale di San Nicola dell’Alto venne abbandonato e i confini del feudo furono spesso oggetto di controversia con i vicini signori di Casabona che rivendicavano la proprietà del casale sulla base del fatto che San Nicola ricadeva, secondo loro, nel loro territorio feudale.

Per sedare le liti sul casale di San Nicola, i vescovi, con il consenso apostolico, lo diedero in fitto.

Da un cedolario del 1472 si evince che “la terra di Casobono […] con lo Feudo di Santo Nicola dell’alto […]” apparteneva al regio demanio e San Nicola dell’Alto con le sue vigne erano state date all’armigero del re “Bonum Calentum” (Buono Calento) per essersi adoperato nel consolidamento della dinastia aragonese.

Susseguirono nel feudo, divenuto marchesato, di San Nicola dell’Alto i conti di Montella Cabaniglia o Cavaniglia (1472), un ramo gli Aragona (1501), poi i della Cananea da Cosenza (1562), i Cossa (1571), i patrizi napoletani dei Pisciotta (1580), i Campitelli (1643), i Spiriti (1652), i Pisciotta (1659), i Moccia (1693), i Crispano da Napoli, i Capecelatro (1783), che mantenne il marchesato di Casabona fino all’eversione della feudalità.

 

Nel 1807 San Nicola dell’Alto divenne una Università nel Circondario di Strongoli e nel 1811 venne dichiarato Capoluogo di Mandamento, con l’attribuzione della frazione di Carfizzi. Nel 1816 passò dalla provincia di Cosenza a quella di Catanzaro.

 

Intorno al 1480, quando risultavano affittuari di San Nicola dell’Alto i Cavaniglia, conti di Montella, un centinaio di Albanesi furono autorizzati dal vescovo di Umbriatico a stabilirsi nel territorio di Casabona, dove, nella cosiddetta “Gabella dell’Arango”, sempre di pertinenza della mensa vescovile di Umbriatico, costruirono una decina di pagliai. Agli inizi del XV secolo, gli Albanesi si trasferirono sull’altura tra il monte San Michele e il monte Pizzuta rifondando il centro pressoché scomparso, dandogli il nome dell’antica chiesa ancora presente di San Nicola di Myra.

Nella relazione ad limina del 1684 così si esprime Giovanni Battista Ponzi, vescovo di Umbriatico dal 1682 al 1688: “Il casale di S. Nicola dell’Alto abitato da Albanesi che erano venuti dall’Epiro nel 1480 e si erano sparsi in tutto il regno delle Due Sicilie è sotto il dominio temporale della mensa del vescovo di Umbriatico che è anche barone di questo luogo […]”.

 

 

Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Fonte: Antonio Scarpelli

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, all’immagine del Santo Patrono Vescovo uscente da uno strato di nuvole, vestito di rosso, bordato di bianco, aureolato d’oro, mitrato d’argento, tenente nella mano sinistra un pastorale dello stesso, posto in banda e nella destra un ramoscello di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
immagine, mano, nuvole, pastorale, ramoscello, santo patrono, strato
Attributi araldici:
aureolato, bordato, destro, mitrato, posto in banda, sinistra, tenente, uscente, vestito

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di San Nicola dell’Alto. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    9 Ottobre 1968

    Trascritto nel Registro araldico il 31 dicembre 1968.