Città di San Martino di Lupari – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: I008
  • Codice Istat: 28077
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 13233
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 24.27
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Per sfuggire alle incursioni devastatrici dei barbari, gli sparuti abitanti della colonia romana, allineata presso la via Postumia, si rifugiarono nel più profondo del bosco infestato però da lupi voracissimi e quindi assai pericolosi. Da ciò venne “Vicum Luparium”, cioè villaggio di cacciatori di lupi.

 

Gli antichi abitatori infatti, vestiti di pelli di montone, una volta catturato il lupo, lo portavano festanti in mostra nei paesi vicini. Era per tutti una grande festa e le catture degli animali venivano riportate nei registri parrocchiali che parlano frequentemente anche di intere greggi sbranate dalle belve.

 

La Deputazione Comunale di San Martino di Lupari nel 1850, per mettere in debita luce quanto su esposto, scelse come stemma un rovere a simbolo della Foresta Scandolara che si estendeva a sud del territorio, da Onara a Fratte, per una quarantina di chilometri quadrati. Alla destra (araldica) dell’albero fu rappresentato il tipico cacciatore altomedioevale vestito di pelli e munito di lancia, nell’atto di uccidere il lupo, ad evidenziare quindi il toponimo stesso del Comune e quello della frazione Lovari, da “lovo” che in veneto significa appunto lupo.

 

L’orlo rosso, che fin dall’origine cinge lo scudo, fa sintetico riferimento al molto sangue versato dai Luparensi in varie occasioni.

 

Ricordiamo non solo gli assalti delle belve, ma anche le invasioni barbariche e gli eventi bellici dei scoli XII, XIII e XIV causati dalla posizione geografica di frontiera di San Martino di Lupari tra le fortezze padovane (Cittadella) e trevigiane (Castelfranco Veneto).

 

Giancarlo Scarpitta ha portato nel 1982 all’ufficializzazione i simboli ottocenteschi, regolarizzando la forma dello scudo e gli ornamenti esteriori prescritti dalla normativa in vigore. Vennero invece mantenute le figure e le loro posture all’interno dello stemma. Ciò fu imposto, al fine di facilitare la concessione dello stemma invocando un uso continuato di oltre un secolo.

 

In precedenza il Municipio fece sempre uso di uno stemma senza corona turrita e rami fogliati. Lo scudo era di forma appuntata con il lembo superiore formato da due line concave.

 

In passato fu anche proposto di adottare l’emblema dei nobili da Campreto (o Campretto) che nella frazione omonima possedevano un castello distrutto da Ezzelino da Romano nel 1246. Il di Crollalanza così riporta nel Dizionario Storico-Blasonico la descrizione dell’arma della famiglia: “d’oro al capriolo (scaglione) di nero”. La pratica non ebbe però seguito.

 

Lo stesso Giancarlo Scarpitta propose un gonfalone regolamentare con i colori “rosso ed azzurro”, già tradizionali per i Luparensi.

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Campo di cielo alla quercia attraversata alla base dal lupo digrignante, movente dal cespuglio posto nel fianco sinistro dello scudo, e addestrata dal cacciatore vestito di pelli, nell’atto di colpire con la lancia posta in banda la bocca del lupo, il tutto al naturale, nodrito e movente dalla campagna di verde: all’orlo di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma con gli attributi di Comune

BLASONATURA

“Drappo troncato di rosso e d’azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di San Martino di Lupari”.

L’immagine del gonfalone è stata reperita da Luigi Ferrara

ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    3 Giugno 2009

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Giugno 1984

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