Comune di San Candido –Innichen (BZ)

Informazioni

  • Codice Catastale: H786
  • Codice Istat: 21077
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3172
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 80.10
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

San Candido/Innichen è l’erede dell’antica LITTAMUM, luogo di sosta lungo la Val Pusteria verso Aguntum (Lienz).

Nel VIII secolo è nominata col curioso toponimo di INDIA (da Endia poi Endice, analogamente a Egna, da cui la forma tedesca di INNICHEN), in quell’epoca Tassilone III, duca dei Bajuvari, la dona assieme al suo territorio ad Attone, abate di Scharnitz, che nel 770 vi fonda un monastero dedicato a San Pietro e San Candido; le reliquie di quest’ultimo vi vengono traslate nel 780 (ne dà notizia una lettera di papa Adriano I a Carlo Magno).

Nel 1143 la chiesa viene eretta in Collegiata, provvista quindi di un collegio di canonici regolari, e soggetta al vescovo di Freising (Frisinga, nella Baviera Meridionale oggi unita all’Arcidiocesi di Monaco della quale è stato vescovo Joseph Ratzinger che ne ha adottato l’arma nelle proprie), ragione per la quale ai due primi santi titolari è stato aggiunto San Corbiniano, vescovo di Frisinga ed celebre evangelizzatore del Tirolo.

Questa lunga dipendenza da Frisinga (fino al 1803) spiega anche la presenza dello stemma di quella Diocesi caricato sul castello rappresentato nelle armi dell’attuale Comune di San Candido/Innichen: una testa di moro coronato d’oro in campo azzurro.

Lo stemma fu concesso nel 1303 da Alberto d’Austria assieme ad ampi privilegi fiscali e commerciali per la città. Il castello ricorda quello antico distrutto dopo il 1340.

La forma attuale, stilizzata, è stata composta intorno al 1960. Si blasona: “di rosso, alla torre di due palchi merlati alla ghibellina d’argento fondata su una campagna di verde, aperta di nero e saracinescata d’argento, finestrata sotto il secondo palco di tre dello stesso 1.2, caricata sotto il primo palco d’uno scudetto d’azzurro bordato d’oro alla testa di moro al naturale, orecchinato e collarinato di rosso, coronato d’un diadema d’oro (che è brisure della Diocesi di Frisinga)”.

Per quanto riguarda la curiosa figura della “testa di moro coronata” essa rappresenta San Maurizio, primo ufficiale della Legione Tebea che l’imperatore Massimiano creò con i legionari cristiani: durante la spedizione contro i Galli (che nel frattempo si erano convertiti al cristianesimo) essi si rifiutarono di combatterli e di sacrificare agli dei per favorire la vittoria, per questo furono tutti trucidati nel 287 presso Agaunum. Il santo, come molti suoi compagni, era originario della Numidia (oggi Sudan) e perciò aveva la pelle scura. La corona è un antico segno di martirio (poi sostituita dalla palma) oltre che di nobiltà. Il simbolo più noto di San Maurizio è però la croce trifogliata (come adottata dall’Ordine Cavalleresco di San Maurizio), più diffuso nell’araldica italiana. Il santo è anche il patrono delle Guardie Svizzere pontificie.

Per dettagli vedi anche Brusson (AO), Oulx (TO), nonché Caines/Kuens (BZ).

Note di Massimo Ghirardi

 


Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Utet, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Provincia Autonoma di Bolzano-Altoadige, MANUALE DELL’ALTO ADIGE, Giunta Provinciale, Bolzano 2004.
Prünster (H.), DIE WAPPEN DER GEMEINDEN SÜDTIROLS. Etschlandbücher, Veröffentlichungen des Landesverbandes für Heimatpflege in Südtirol, Band 7, Bolzano 1972.
Tolomei (Ettore), PRONTUARIO DEI NOMI LOCALI DELL’ALTO ADIGE. Istituto di Studi per l’Alto Adige, Roma 1935.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, alla torre di due palchi merlati alla ghibellina d’argento fondata su una campagna di verde, aperta di nero e saracinescata d’argento, finestrata sotto il secondo palco di tre dello stesso 1.2, caricata sotto il primo palco d’uno scudetto d’azzurro bordato d’oro alla testa di moro al naturale, orecchinato e collarinato di rosso, coronato d’un diadema d’oro (che è brisure della Diocesi di Frisinga)”.

Colori dello scudo:
oro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    24 Settembre 1931