Comune di Saintes-Maries-de-la-Mer – (13)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Saintes-Maries-de-la-Mer (in occitano/provenzale Lei Santas / Lei Santei Marias de la Mar ) è una nota località turistica della Camargue, nel dipartimento delle Bouches-du-Rhône, nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur; conosciuta per la bellezza del paesaggio naturale e per alcune emergenze architettoniche.

Nel mese di maggio vi si tiene uno fra i più importanti raduni di popolazioni nomadi provenienti da ogni parte d’Europa, che si radunano attorno all’arena (la locale plaza de toro) nella quale si tengono Course à la cocarde (sorta di corride incruente).

L’abitato risale almeno al IV secolo, ed è testimoniata la sua esistenza dal geografo Festo Avieno, che la identifica come un oppidum, denominato Priscum Ra, ovverossia una fortezza dedicata al dio egizio Ra, a controllo del delta paludoso del Rodano. In era cristiana si sarebbe corrotto in Ratis, cioè “zattera” o “isolotto”. Da qui l’antico nome di Notre Dame de Ratis, poi Notre Dame de Radeau (isolotto) e infine Notre Dame de la Mer.

Il nome attuale risale solo al 1838: le “Marie” che danno il nome al paese sono Maria Salome e Maria Jacobé che sarebbero fuggite dalla Palestina intorno al 48 d.C., assieme a Maria Maddalena, e sarebbero arrivate in questi luoghi assieme alla loro serva: nota come Sara “la Nera”, dopo aver vagato in mare su una barca priva di remi. Le statue delle tre donne si trovano nella chiesa del paese: le due Marie sono raffigurate a bordo della barca, scultura che viene portata in processione nella ricorrenza dello sbarco, mentre santa Sara, diventata la patrona dei gitani, è dedicata una apposita statua conservata nella cripta.

Il gruppo sarebbe inizialmente approdato presso l’odierna Martigues, nella località de La Couronne, dove, dopo lungo peregrinare trovarono un pozzo di acqua potabile: per questo motivo il luogo d’approdo è chiamato ancora oggi Santo Terro (“santa terra”), e vi venne eretta una cappella, l’attuale chiesetta della Sainte-Croix, con un famoso pozzo dove si conserva l’impronta di un piede di Lazzaro. Da qui, imbarcata l’acqua potabile necessaria, i santi personaggi avrebbero proseguito per la Camargue, mentre Maria Maddalena avrebbe proseguito per Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Lazzaro per  Marsiglia, Marta per Tarascona. Una nota versione della leggenda è narrata nella Legenda Aurea, nota opera dell’arcivescovo di Genova di Jacopo da Varazze del XIII secolo.

Lo stemma della città ricorda la leggenda, furono concesse (ma con campo azzurro) una prima vota dal duca Renato di Provenza nel 1449; furono registrate nell’ Armorial Général de France, di Charles D’Hozier (ed 1696, volume XXIX, Provence, 1ère partie, folio No 401).

Si blasona: “De gueules, à deux saintes affrontées, d’argent, tenant chacune une boite d’or et étant dans un navire, aussi d’or, sans voiles, sans rames, et sans timon, exposé dans une mer agitée d’azur, ondée d’argent” (“Di rosso, a due sante affrontate d’argento, ciascuna tenente una scatola d’oro, ritte in una barca, pure d’oro, senza vele, senza remi e senza timone, posta in un mare agitato d’azzurro, ondato d’argento”).

Dal 1997 è gemellata con la (quasi) omonima cittadina martinicana di Sainte-Marie, dal 2000 con la città italiana di Grosseto e con quella spagnola di Villamanrique de la Condesa.

Note di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, a due sante affrontate d’argento, ciascuna tenente una scatola d’oro, ritte in una barca, pure d’oro, senza vele, senza remi e senza timone, posta in un mare agitato d’azzurro, ondato d’argento”

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
barca, mare, remo, santo, scatola, timone, vela
Attributi araldici:
affrontato, agitato, ondato, posto, ritto, tenente

LEGENDA

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