Città di Sabbioneta – (MN)

Informazioni

  • Codice Catastale: H652
  • Codice Istat: 20054
  • CAP: 46018
  • Numero abitanti: 4357
  • Nome abitanti: sabbionetani
  • Altitudine: 18
  • Superficie: 37.41
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo la leggenda la città sarebbe stata fondata dalla sibilla Saba, sacerdotessa di Apollo, da cui il primo nome SABIONETA. Popolarmente si vuole che la statua (in realtà di Minerva) posta sulla colonna oggi in Piazza d’Armi sia un’immagine della leggendaria fondatrice.

In verità, è un evidente derivazione da “sabulonis” (‘sabbia’) che risulta plausibile osservando la natura alluvionale di questa landa derivata dalla bonifica degli acquitrini tra il Po e l’Oglio. Localmente il “sabbiòn” è un terreno composto di rena e terra: tipico della zona.
Tra i diversi feudatari del Medioevo si ricordano l’abate di Leno e la famiglia dei Persico di Cremona.

Nel 1426 Gian Francesco Gonzaga, primo marchese di Mantova, conquista Sabbioneta imprigionando Cristoforo Persico e il figlio Giacomo. Solo nel 1429 però ottiene la signoria su Sabbioneta e territori circonvicini dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Il feudo viene assegnato ad una linea cadetta dei Gonzaga di Mantova, cioè quella dei Gonzaga di Bozzolo (detti anche “d’oltre Oglio”) generando la dinastia dei Gonzaga-Sabbioneta.

Luigi Gonzaga di Sabbioneta, detto Rodomonte, fa ampliare il castello e di ritorno da Roma, dove aveva partecipato al famoso “Sacco” del 1527 al servizio di Carlo V (e di dove portò anche la citata statua di Pallade-Atena), colà ricevette onore per aver posto in salvo papa Clemente VII, scortandolo da Castel Sant’Angelo a Montefiascone. Adottò il famoso motto SIVE BONUM, SIVE MALUM FAMA EST (‘Bene o male faccia, me ne viene fama’).
Dal matrimonio con Isabella Colonna nacque Vespasiano.

Questi, tra il 1556 e il 1591, fu l’ideatore della “città ideale” che ancora contraddistingue Sabbioneta ai nostri giorni. Nato a Fondi (oggi in provincia di Latina) il 6 dicembre 1531 fu avviato alla carriera militare a cura della zia, la celebre principessa Giulia Gonzaga. Il coraggio e l’ardimento lo fecero emergere al servizio di Carlo V e Filippo II di Spagna, fino a farlo nominare Vicerè di Navarra e ad ottenere il Toson d’oro nel 1585 da Filippo II.
Amante delle arti e della cultura classica fece della sua città, Sabbioneta, un modello urbanistico progettato sui dettati dell’architetto latino Vitruvio capace di 3000 abitanti: ricca di palazzi, decorazioni, chiese illustri, un teatro classico (disegnato da Vincenzo Scamozzi), fortificazioni. Introdusse la coltivazione del mais nel suo territorio, fondò l’Hospitale, diede alla città un nuovo Statuto modellato su quello precedente del nonno Ludovico, fondò una scuola con illustri maestri, una stamperia e protesse la piccola comunità ebraica. Fu definita per questi meriti la “Piccola Atene”.

Nel 1577 l’imperatore Rodolfo II concesse a Vespasiano il titolo di Duca, che egli ostenterà sempre soprattutto di fronte ai consanguinei cugini Duchi di Mantova, dai quali sarà sempre indipendente (Lo stesso stemma suo personale è significativo in tal senso; troncato d’oro e d’azzurro, il primo all’aquila imperiale bicipite nera, il secondo alla parola latina LIBERTAS posta in banda; corona di Duca del Sacro Romano Impero; scudo circondato dal gran collare dell’ordine del Toson d’Oro).

Dopo l’omicidio involontario del figlio quindicenne Luigi, colpito con un calcio in un momento di furia, rimarrà profondamente segnato. Non ebbe altri figli maschi e morì a causa di un tumore cerebrale nel 1591 a 59 anni. Il feudo passò ai Carafa di Stigliano: la figlia di Vespasiano, Isabella, aveva, infatti, sposato Luigi Carafa. Infine il piccolo ducato ritornerà ai Gonzaga della linea di Bozzolo, poi ai Gonzaga di Guastalla e, nel 1746, all’Austria.

Lo stemma di Sabbioneta, si ispira alla collocazione ambientale: in campo argento è rappresentato un gelso (che si riconosce per le “ricrescite” dei rami potati al centro del tronco); è assai prossimo a quello della vicina città di Bozzolo (che presenta un albero di bosso).

Note di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la collaborazione prestata

Vedi anche: Bozzolo (MN)

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di verde…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito
Profilo Araldico

“Drappo partito di azzurro e di giallo…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    28 Gennaio 2019