Comune di Rodez – (12)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Evangelizzata da saint Amans, divenne sede vescovile (oggi Diocesi di Rodez-Vabres), ma subì la devastazione delle orde barbariche: fu occupata in successione da Visigoti, Franchi, dal Duca d’Aquitania, dal conte di Tolosa e dai Mori che, nel 725, distrussero la cattedrale.
Durante la “Guerra dei cent’anni” fu soggetta agli inglesi.
La città fu feudo compartito dei conti d’Armagnac-Rodez e dei vescovi di Rodez, spesso in accesa rivalità, gli uni governavano il borgo e il territorio, mentre ai prelati spettava la giurisdizione sul centro storico della “città alta” racchiusa entro la cerchia di mura, questa rivalità non ha permesso lo sviluppo della città per lungo tempo: “Ogni comunità aveva un municipio, consoli e un’amministrazione propri; ognuna rivaleggiava in potenza e in splendore. Nel borgo, la celebre dinastia dei conti d’Armagnac e di Rodez finì con l’acquisire delle regalie: battere moneta alla torre Martelenque e portare la corona comitale. Questo portò all’inevitabile scontro con il re di Francia nel 1443. Il Delfino, il futuro Luigi XI, occupò Rodez e sottomise il Conte Jean IV. Più tardi suo figlio avrà l’idea sediziosa di cercare di tradire Luigi XI, ma sarà massacrato con la famiglia a Lectoure, durante la fuga” (Wikipedia).
Nel XVI secolo il vescovo François d’Estaing (antichissima dinastia del Rouergue, nome antico della Provincia dell’Aveyron) completò la magnifica cattedrale di Notre Dame.
Nel 1589 Enrico di Borbone, futuro re di Navarra e di Francia col nome di Enrico IV e erede dei conti d’Armagnac, lega la contea alla corona di Francia, sotto il dominio dei re francesi la città diventa un florido centro mercantile nel corso del XVII e XVIII secolo. Il titolo di “conte di Rodez” viene rivendicato dai vescovi.
Nel periodo rivoluzionario la capitale amministrativa del Rouergue viene spostata da Villefranche-de-Rouergue a Rodez, posta più centralmente nel territorio, che diventa Prefettura del Dipartimento dell’Aveyron.
Lo stemma della città è del genere “parlante”: infatti mostra tre ruote (roda, in latino; roues, in francese) d’oro assonanti al toponimo, si blasona: “De gueules, à trois roues d’or; au chef cousu d’azur, chargé de trois fleurs-de-lys aussi d’or”
In Italiano: “Di rosso, a tre ruote d’oro; al capo cucito d’azzurro caricato di tre gigli pure d’oro”.
Allo stemma è spesso associato il motto CIVITAS RUTHENA DEO FIDELIS ET REGI SEMPER (‘la città di Rodez fedele eternamente a Dio e al Re’).
Data la somiglianza delle ruote ai bisanti c’è stata in passato confusione sul blasone corretto della città: le ruote sono, oltre che assonanti col toponimo, un simbolo del trasporto e dell’attività commerciale per traslato.
Il capo di Francia è stato concesso da Enrico IV nel 1596.
La città attualmente usa, di preferenza, un logotipo commerciale, che si compone del braccio inferiore della croce di Tolosa, ad indicare l’appartenenza all’area culturale occitana e presente sulla bandiera regionale, del nome RODEZ in lettere capitali rosse e, superiormente al toponimo, la sagoma stilizzata della cattedrale. Al logo è unito spesso lo slogan: “Rodez, un art de ville” (‘Rodez, un’arte di città’).
Nota di Massimo Ghirardi
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune