Comune di Roccastrada – (GR)

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Info
  • Codice Catastale: H449
  • Codice Istat: 53021
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 9540
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 284.37
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Campagnatico, Chiusdino (SI), Civitella Paganico, Gavorrano, Grosseto, Massa Marittima, Monticiano (SI), Montieri

  • Santo Patrono: san Niccolò
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Roccastrada siede sulla sommità più elevata di una zona collinosa e di media montagna che degrada a sud verso la piana di Grosseto, nella valle inferiore del fiume Ombrone senese. Nel medioevo fu una Terra murata, della quale si ha una prima menzione in un privilegio di papa Innocenzo II dell’aprile 1140, nel quale viene citata come insediamento rilevante.Annota Repetti che «il cassero di Roccastrada occupa la cima di un monte quasi a picco ch’è un cumulo di scogliere di trachite addossate le une alle altre. Vi si entra per due porte, una detta di sotto e l’altra di sopra, ciascuna delle quali è preceduta da un borgo».

Fin dal X secolo fu dominio dei conti Aldobrandeschi, e nel 1274, al momento della divisione della contea (v. Zone Storiche, s.v. Contea Aldobrandesca di Maremma), fu assegnata al conte Ildebrandino del ramo di Santa Fiora, che pochi anni più tardi, nel 1283, avrebbe ospitato entro le mura di Roccastrada i fuorusciti senesi di parte ghibellina.

Nel 1301 la famiglia comitale rinunciò ai propri diritti sul castello cedendoli alla Repubblica di Siena, che incorporò Roccastrada nel proprio contado. Gli Aldobrandeschi tuttavia nel 1315 misero in atto un effimero tentativo di recupero del castello, che costò la distruzione delle mura. Tornata nell’ambito del dominio senese, Roccastrada fu sede di podesteria, nel cui territorio si trovavano altri castelli che in epoca medievale ebbero particolare rilevanza. Si segnalano in particolare Roccatederighi, che deve il suo nome a un Tederigo, vassallo degli Aldobrandeschi, Montemassi e Sassoforte; questi ultimi sono immortalati sullo sfondo del celebre affresco Guidoriccio da Fogliano di Simone Martini, nel palazzo pubblico di Siena, che ritrae il condottiero nel 1328, quando li mise sotto assedio.

Nel 1559, unitamente allo Stato di Siena, Roccastrada venne annessa al Granducato mediceo. Fu soprattutto a partire dalla fine del XVIII secolo, grazie ai benefici portati dalla costruzione della Strada Regia che univa Grosseto a Siena, che il territorio incrementò notevolmente la popolazione, con l’immigrazione di lavoratori agricoli provenienti dal Pistoiese, dal Casentino, perfino dalle Marche e dalla Lombardia.

Con l’Unità d’Italia Roccastrada venne aggregata alla provincia di Grosseto. In origine il Comune comprendeva entro i suoi confini anche la frazione di Montepescali, aggregata nel 1905 al comune del capoluogo.

 

Lo stemma del Comune ha ottenuto il riconoscimento con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 21 gennaio 1961; si blasona: «Di rosso al castello d’argento merlato alla guelfa aperto e finestrato di nero, torricellato di tre pezzi con il centrale più elevato e fondato su pianura di verde attraversata dal castello alla punta, da una strada al naturale; il tutto sormontato da una stella a otto raggi d’argento».

Il Gonfalone, riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica in data 16 marzo 1961, porta lo stemma al centro di un drappo di colore bianco.

Lo stemma deriva da quello medievale, recensito nei blasonari senesi, nel quale è raffigurato il borgo murato con tre torri in campo rosso, la centrale più alta, aperta di nero e sormontata da una stella d’argento. La stella, che al dire del Passerini «denota, secondo il solito, la elevazione della fortezza», nell’antico statuto del comune era posta nel cantone di destra, anziché al centro del capo.

 

Nota a cura di Michele Turchi

 

Bibliografia:

– G.A. Pecci, Sposizione de’ colori delle armi delle città, terre e castelli dello Stato Senese, Siena, s.d.

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze, 1833-1846, vol. V.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze, 1864.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni, Firenze, 1985.

– Gli stemmi dei Comuni Toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze, 1991.

– V. Favini, A. Savorelli, L’organizzazione amministrativa e araldica dello “Stato di Siena”, in Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica, Firenze 2006.

  1. Savorelli, C. Maspoli, Il più antico stemmario comunale dello “Stato di Siena” (1580), in «Archivum heraldicum – Archives héraldiques suisses», 117 (2003).

Disegnato da: Michele Turchi

BLASONATURA

“Di rosso, al castello d’argento merlato alla guelfa, aperto e finestrato di nero, torricellato di tre pezzi con il centrale più elevato e fondato su pianura di verde attraversata, dal castello alla punta, da una strada al naturale; il tutto sormontato da una stella d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Medaglione dello stemma municipale

Stemma medioevale del Comune

Disegnato da: Michele Turchi

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM)
    riconoscimento
    21 Gennaio 1961

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    16 Marzo 1961

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