Comune di Roccasecca dei Volsci – (LT)

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Info
  • Codice Catastale: H444
  • Codice Istat: 59023
  • CAP: 4010
  • Numero abitanti: 1144
  • Nome abitanti: roccaseccani
  • Altitudine: 376
  • Superficie: 23.62
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 37.0
  • Comuni confinanti:

    Amaseno (FR), Priverno, Prossedi, Sonnino

  • Santo Patrono: san Massimo
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il paese di Roccasecca dei Volsci, sorge in una posizione panoramica e si affaccia sulla zona di Priverno.

Virgilio nell’Eneide parla di Metabo che con la figlia Camilla fugge da Priverno, guada il fiume Amaseno e si rifugia sui monti, nella zona montana della frazione di Lucerna si trova una costruzione antica, detta popolarmente “la Casa della Camilla”.

ll paese di Roccasecca fu fondato, quindi, come Castrum Sanctae Crucis (let. “castello di Santa Croce”) dai profughi fuggiti da Privernum intorno all’anno 876 d. C., quando la città romana fu distrutta dai Saraceni. Nel 1125 prese il nome di “Rocca Siccam“.

 

Lo stemma si può blasonare: “d’azzurro, alla torre d’argento merlata di tre alla ghibellina, aperta e murata di nero, il merlo centrale sostenente una croce latina pure d’argento, sostenuta da tre monti all’italiana posti in fascia di verde”.

 

La torre castellana e crucifera dello stemma ricorda l’antico toponimo di Castrum Sanctae Crucis, fondato su un alto colle che termina con due punte, un prolungamento di Monte Curio (616 mt), in posizione dominante sulla vallata dell’Amaseno e con una vista fino al Tirreno.

Fece parte inizialmente del Patrimonio della Chiesa ed in seguito venne ceduta ai Frangipane e ai Conti de Ceccano, importante casata del Lazio medievale che la tenne per vari secoli.

Nel 1428 passò alla famiglia di Ildebrando Conti, quindi fu venduto nel 1556 ai Carafa. Nel 1558 Giovanni Carafa, duca di Paliano, la vendette a Lelio Massimo. Alla morte di questi, il feudo venne ceduto ad Ascanio Massimo, che spostò la sede feudale della famiglia da Prossedi a Roccasecca, ritenuta più sicura. Dal 1640 per impulso del cardinale Carlo Camillo Massimo vennero eseguiti vari interventi, tra cui la costruzione del tempio di San Raffaele e di quello della Madonna della Pace e la traslazione del corpo di San Massimo da Roma alla collegiata di Roccasecca (Il titolo di “principe di Roccasecca” rimane tuttora ai Massimo di Roma).

 

Stemma della famiglia Massimo di Roma

Nel 1762 passò infine alla famiglia Gabrielli, quindi al marchese Del Gallo di Roccagiovine. Il palazzo feudale fino al 1989 è appartenuto alla famiglia Giovannelli, dopodiché venne acquistato dall’Amministrazione Comunale e destinato a sede del Municipio, della biblioteca, dell’archivio e del Museo Civico.

 

Dopo l’Unità d’Italia nel 1871 Roccasecca divenne Comune autonomo e adottò il determinante “dei Volsci” in riferimento alla regione anticamente abitata dalla popolazione dei Volsci.

Nel 1928, con il generale riordinamento dei Comuni voluta dal governo fascista, venne accorpata assieme alla vicina Maenza al Comune di Priverno. Riotterrà l’autonomia amministrativa nel 1947.

 

È gemellata con il Comune francese di Saint-Romans (nel dipartimento dell’Isère).

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma della famiglia Massimo di Roma

Stemma nella versione con scudo regolamentare sannitico.

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo partito di bianco e di verde…”

COLORI
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partito
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Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo partito di bianco e di verde…”

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

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