Comune di Rescaldina – (MI)

Informazioni

  • Codice Catastale: H240
  • Codice Istat: 15181
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 14103
  • Nome abitanti: rescaldinesi
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 8.20
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 29.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune di Rescaldina prende nome dal diminutivo di Rescalda, che attualmente ne è frazione, che deriverebbe dall’unione del termine latino “robur” (‘rovere’) con quello germanico-longobardo “scalta” (‘piccolo boschetto di alberi’) col chiaro significato di “bosco di roveri”.

 

L’insediamento umano in questa zona è molto antico, come testimoniano i reperti archeologici ritrovati nel territorio, probabilmente si trattava di un luogo di sosta lungo la via di comunicazione che percorreva la sponda dell’Olona.

 

Nel medioevo i cistercensi vi stabilirono una grangia: ossia una dipendenza agricola dell’abbazia di Chiaravalle Milanese. Dal punto di vista ecclesiastico il territorio dipendeva dalla pieve di Legnano.

 

Nel 1570 Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, eresse la parrocchia di Rescaldina, prima ancora di quelli di Rescalda, che la otterranno solo nel 1608 (e dipendente da Busto Arsizio). Con l’unità d’Italia con RD del 24 febbraio 1869 i due centri saranno uniti in un unico comune con sede in Rescaldina.

 

Lo stemma del Comune ricorda l’appartenenza del territorio al Ducato di Milano e la presenza in passato di un castello visconteo attraverso il richiamo ad un episodio letterario narrato da Tommaso Grossi nel romanzo “Marco Visconti”, ambientato nel XIV secolo, nel quale si narra di uno scudiero di Ottorino Visconti di nome Lupo da Limonta che, imprigionato proprio nel castello di Rescaldina, riuscì però a scappare con uno stratagemma. Il giullare Tremacoldo chiese di partecipare alla giostra-torneo, cui in realtà si presentò al suo posto, camuffato, il giovane Lupo che, balzato in sella al cavallo, invece di dirigersi lancia in resta contro la sagoma del saraceno si diede alla fuga.

 

Lo stemma mostra quindi un lupo in atto di fuggire dalla cima di una torre di un piccolo castello. Non risulta una concessione formale, ma si può comunque blasonare: “Di rosso, al castello torricellato di un pezzo d’oro, chiuso murato e finestrato di nero, al lupo uscente dalla cima della torre, pure d’oro. Ornamenti esteriori di Comune”.

 

 

(1): La tradizione popolare vuole,riconoscere nella superstite torre di via Roma quella da dove sarebbe fuggito il giovane Lupo. A ricordo di questo avvenimento si tiene il Palio di Rescaldina.

 

 

Note di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

 

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, pp. 629-630.

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, al castello torricellato di un pezzo di tre merli al naturale, chiuso e finestrato di nero, al lupo uscente dalla cima della torre, di marrone. Ornamenti esteriori di Comune”.

Stemma in uso

Colori dello scudo:
rosso

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune