Comune di Radicondoli – (SI)

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Info
  • Codice Catastale: H157
  • Codice Istat: 52025
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 954
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 132.53
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Casole d'Elsa, Castelnuovo di Val di Cecina (PI), Chiusdino, Montieri (GR), Pomarance (PI)

  • Santo Patrono: san Simone e san Giuda
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Scriveva nel 1833 il geografo Emanuele Repetti che Radicondoli «risiede sulla prominenza di uno de’ poggi che separano le acque di Val di Cecina da quelle della Merse e dell’Elsa, ad una elevatezza di circa 900 braccia [525 m] sopra il livello del mare Mediterraneo», nell’area delle Colline Metallifere, la cosiddetta Montagnola senese; il territorio è tuttavia compreso nella diocesi di Volterra.

L’edificazione del locale castello, che apparteneva ai conti Aldobrandeschi di Sovana e Santa Fiora, sembrerebbe iniziata nel 1209 e terminata quattro anni più tardi, se si presta fede a una pergamena citata dallo stesso Repetti. Gli stessi feudatari, in seguito a una convenzione, nel 1221 consegnarono al Comune di Siena i castelli di Radicondoli e di Belforte, pur mantenendovi alcuni diritti, e gli abitanti dovettero prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica senese.

Negli anni successivi tra le due parti si aprirono delle controversie relative al rispetto dei patti, per sanare le quali fu necessario ricorrere al giudizio di Federico II, che confermò a Siena il possesso dei castelli di Belforte e di Radicondoli, rilasciandoli tuttavia in feudo ai loro antichi signori, gli Aldobrandeschi, a patto che li tenessero e difendessero per conto del Comune di Siena – al quale andavano metà delle rendite – senza in alcun modo poterli alienare. Dopo la morte dell’imperatore, tuttavia, gli uomini dei due castelli si staccarono dall’obbedienza ai senesi, alla quale dovettero ritornare nel 1268, costretti per forza d’arme.

Da quell’epoca in poi le comunità di Radicondoli e Belforte continuarono a dipendere dal governo senese, sottoposte al Capitanato di Casole; l’Archivio delle Riformagioni di Siena conserva copia dello statuto della Comunità di Radicondoli, datato 1411.

Al tempo della guerra intrapresa da Cosimo I de’ Medici contro la Repubblica di Siena, la comunità di Radicondoli si arrese alle truppe medicee, prestando giuramento di sottomissione per atto pubblico del 27 novembre 1554. La successiva annessione dello Stato di Siena al Ducato (in seguito Granducato) mediceo non cambiò lo stato di fatto, finché nel 1777 il granduca Pietro Leopoldo, nell’arco di una vasta opera di riforme, eresse Radicondoli a capoluogo di una propria Comunità, alla quale venne aggregata quella limitrofa di Belforte.

L’insegna del Comune di Radicondoli, attestata dai blasonari senesi fin dal 1580, mostra un leone bianco in campo rosso tenente tra le branche un mazzetto di radici. La tipologia, piuttosto comune nell’area senese, richiama con evidenza l’arme del Popolo di Siena (di rosso, al leone d’argento, coronato d’oro), caratterizzata da un segno – in questo caso le radici, con valore parlante – che la distingue da altre simili.

Lo stemma moderno, sommariamente definito dall’art. 4 dello Statuto comunale come «un leone rampante con in mano un bulbo di carota sormontato da una corona», è rappresentato con lo smalto del leone mutato in oro. Il drappo del gonfalone è rosso.

 

Nota a cura di Michele Turchi.

 

Bibliografia:

– G.A. Pecci, Sposizione de’ colori delle armi delle città, terre e castelli dello Stato Senese, Siena, s.d.

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze, 1833-1846, vol. IV.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni, Firenze, 1985.

– Gli stemmi dei Comuni Toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze, 1991.

– V. Favini, A. Savorelli, L’organizzazione amministrativa e araldica dello “Stato di Siena”, in Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica, Firenze 2006.

  1. Savorelli, C. Maspoli, Il più antico stemmario comunale dello “Stato di Siena” (1580), in «Archivum heraldicum – Archives héraldiques suisses», 117 (2003).

Disegnato da: Michele Turchi

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma attestato fin dal 1580 nei blasonari senesi e attestato nel 1901.

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Michele Turchi

BLASONATURA

“Drappo di rosso…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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Disegnato da: Michele Turchi

BLASONATURA

“Drappo di rosso caricato al centro dello stemma comunale privo di serto…”

ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
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  • altro
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