Comune di Prata d’Ansidonia – (AQ)
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Info
- Codice Catastale: G992
- Codice Istat: 66074
- CAP: 0
- Numero abitanti: 533
- Altitudine: 0
- Superficie: 19.66
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Prata d’Ansidonia è un comune italiano che comprende anche due frazioni: Tussio e San Nicandro. È stato uno dei paesi che, nel XIII secolo, contribuirono alla fondazione della città dell’Aquila.
Il primitivo insediamento italico esisteva già dal IV secolo a.C. e fu conquistato dai Romani nel I secolo a.C. dopo la “guerra sociale” degli italici contro Roma, e trasformato in municipium. La posizione del villaggio era strettamente strategica per i traffici commerciali lungo la via Claudia Nova.
Il villaggio, forse per un terremoto, fu successivamente abbandonato e con le sue pietre venne costruito il castrum longobardo di Castel Camponeschi e dei castelli dei borghi circostanti Bominaco, San Nicandro, Tussio, mentre presso le rovine veniva costruita la chiesa di San Paolo di Peltuinum. Peltuinum quando entrò nel dominio romano fu ascritta a tribù Quirina ed ebbe vasta giurisdizione.
Il nuovo castrum di Castel Camponeschi fu fondato nell’VIII secolo circa e la vecchia Peltuinum veniva saccheggiata per la costruzione del castello di Civitas Sidonia, la futur “Prata d’Ansidonia”, ossia “Città di Sidonio”, signore del feudo a cui era stato donato il territorio di Peltuinum. Insieme a Civita Sidonia nacquero il villaggio di San Nicandro. Il centro originario era diviso tra Castel Camponeschi e Villa Prata.
Nel 1254, Prata fu tra i 99 castelli che parteciparono alla fondazione di L’Aquila.
Nel 1349 Prata fu danneggiata da un terremoto, e così anche nel 1461. Nel 1423 fu assediata dal capitano Braccio da Montone che marciava verso L’Aquila, poiché appoggiante la causa aragonese contro gli angioini aquilani. Prata insieme ai principali castelli che fondarono la città subirono l’umiliazione dell’assedio e della distruzione dei castelli. Nel 1586 fu feudo del barone Ortensio del Pezzo, poi della famiglia Nardis dell’Aquila.
La zona di Prata fu scossa dal terremoto dell’Aquila del 1703 che danneggiò soprattutto i centri principali.
Dal 1806 divenne comune autonomo, accorpando Tussio, Castel Camponeschi e San Nicandro.
Il 18 marzo 1861 venne riconosciuta ufficialmente sede municipale, compresa nel circondario dell’Abruzzo Ulteriore Secondo con capoluogo L’Aquila.
Nel 1863 il comune vedrà cambiato il nome “Prata” in quello attuale “Prata d’Ansidonia” onde evitare omonimie con altri comuni italiani.
Il 16 agosto 1882 entrò nella provincia di Aquila degli Abruzzi, essendo stato abolito il vecchio circondario.
Castello Camponeschi fu abitato sino al 1963, quando si spopolò completamente, cadendo in abbandono fino ai primi anni 2000, quando fu recuperato in parte.
Il paese, come tutto il circondario, è stato duramente colpito dal sisma del 6 aprile 2009. Sono state lesionate le chiese (San Nicola, San Nicandro e San Paolo) e sono stati interrotti i lavori di restauro di Castel Camponeschi.
San Nicandro
Originalmente borgo autonomo, finì con diventare frazione di Prata insieme a Tussio. Nacque nel Medioevo con il materiale di spoliazione da Peltuinum, ed era sorvegliata dal “castello di Leporanica”, posto su una montagnetta sovrastante l’abitato. Tale castello scomparirà con la distruzione di Braccio da Montone.
Con la dominazione normanna (XII secolo) insieme alle altre ville, San Nicandro conquistò l’autonomia, costituendosi in “castra”. Il Castrum Laeporanicae concorse a fondare la nuova città aquilana insieme a Castel Camponeschi, possedendo una porzione del quartiere di Santa Maria, tra i quattro quartieri storici aquilani. Divenne poi succube del potere spagnolo nel XVI secolo. Venne acquistata per 2000 ducati dal barone Ottaviano Maldenti di Forlì, la cui famiglia possedette il feudo per tutto il ‘600. Il feudo passò i baroni Cappa, e poi a Patrizia Aquilani, la cui famiglia detenne il potere fino al 1806, eccezion fatta per il palazzo baronale.
Tussio
Tussio è una frazione del comune di Prata d’Ansidonia. Sorge su un colle nominato Cro, nome la cui origine si attribuirebbe al tipico verso dei corvi o all’abbreviazione del nome latino Crocus lo zafferano che vi viene coltivato tradizionalmente.
Il nome del paese deriverebbe dal nome del santo che sembrerebbe aver dimorato nelle sue grotte o dal termine latino Tutius (sicurezza), vista la salubrità dell’aria che nei tempi passati evitò agli abitanti pestilenze e malarie.
Notevoli le testimonianze dell’antica civiltà romana. Una leggenda narra che la villa di Ponzio Pilato fosse localizzata proprio a Tussio.
Successivamente il borgo si sviluppò nel XIII secolo, e fu amministrato dalla famiglia Camponeschi.
La prima testimonianza risale all’863 d.C. quando Tussio era feudo della baronia di Carapelle. Il villaggio era una torre di controllo che poi diventerà il castello, con accanto una chiesa.
Nel 1254 il feudo partecipò alla fondazione dell’Aquila. Dopo il saccheggio di Braccio da Montone del 1424, il castello andò in degrado, e lentamente fu inglobato nell’attuale parrocchia di San Martino e la torre di guardia fu trasformata in campanile.
Nel 1703 il terremoto dell’Aquila sconvolse Tussio che fu ricostruita.
Tussio dal 1806 è una frazione di Prata d’Ansidonia.
Lo stemma comunale, così come il gonfalone non sembrano essere stati concessi ufficialmente. Per questo motivo, probabilmente si trovano diverse rappresentazioni dello stemma e i colori del gonfalone non corrispondono ad alcuno smalto dello scudo.
Note di Bruno Fracasso
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso alle due chiavi d’argento decussate con gli ingegni all’ingiù e rivolti verso l’esterno; legate da un cordoncino dello stesso attraversante gli occhielli. Ornamenti esteriori da Comune”.
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo d’azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune