Comune di Pozzilli – (IS)

Informazioni

  • Codice Catastale: G954
  • Codice Istat: 94038
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2350
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 33.83
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Le due più accreditate ipotesi etimologiche sul nome di Pozzilli sono che il nome derivi da “puteoli”, piccoli pozzi di accesso all’acquedotto augusteo che attraversava il territorio comunale oppure da “pozzanghere maleodoranti”.

Fino al 1810 la sua storia rientra in quella di Venafro di cui Pozzilli era frazione.

I reperti rinvenuti testimoniano la frequentazione umana in epoca preistorica, mentre, in località Camerelle, venne rinvenuta negli anni settanta una necropoli sannitica.

In epoca romana, il territorio era attraversato dall’acquedotto romano di Venafro. Alla fine del XVIII secolo vi venne rinvenuta nella località Triverno la “Tavola acquaria”, un’epigrafe datata al 26 a.C., sotto Augusto, che riportava le regole per la manutenzione dell’acquedotto e la distribuzione delle sue acque.

Il territorio comunale appartenne al longobardo ducato di Benevento (571-1077). Nell’839 venne fondata la frazione di Santa Maria Oliveto ad opera di coloni provenienti dalla zona di Sulmona.

In epoca normanna, nella località di “Arcora”, sorse uno dei piccoli insediamenti benedettini che segnavano il percorso tra le grandi abbazie di Montecassino e di San Vincenzo al Volturno.

Il territorio comunale apparteneva nel 1234 al feudatario Ruggiero Galluccio al quale venne successivamente usurpato da un certo Gualtiero D’Aversa.

Nel XVI secolo fu in possesso della famiglia dei Pandone di Venafro, e passò quindi ai Gaetani.

Il suo nome viene citato in una bolla pontificia di Innocenzo X del 1646 come “Li pozzilli”.

Nel 1811 venne istituito il distretto di Piedimonte d’Alife, nel quale andavano a ricadere il circondario di Venafro. Fino a questa data Pozzilli è stata una frazione del comune di Venafro.

Con l’occupazione garibaldina e l’annessione al Regno di Sardegna del 1860 il distretto di Piedimonte ed il circondario di Venafro furono soppressi.

Santa Maria Oliveto, invece, era a sé stante, “possedimento” di Montecassino, e passò al comune di Pozzilli come frazione solo poco prima dell’unità d’Italia con regio decreto di Ferdinando II di Napoli, Re delle Due Sicilie.

 

Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica n. 1993 in data 11 giugno 1980, riprende l’etimologia che fa derivare il nome dai pozzi. Con lo stesso decreto viene concesso il gonfalone «Drappo troncato di giallo e di azzurro…». La bandiera comunale, pur in uso, non è mai stata ufficialmente concessa.

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro a due pozzi di pietra su terrazza di verde posti davanti a tre alberi al naturale sormontati da una T d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
albero, lettera, pozzo, terrazza
Attributi araldici:
posto davanti, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di giallo e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Partizioni del gonfalone: troncato
Profilo Araldico

“Drappo partito di giallo e di azzurro…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    1993
    concessione
    11 Giugno 1980