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Info
- Codice Catastale: G947
- Codice Istat: 35029
- CAP: 0
- Numero abitanti: 7320
- Altitudine: 0
- Superficie: 43.69
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Attestato per la prima volta nel 1230, si vuole che il nome derivi da due piccoli orfani (“pupilii”) che avrebbero fondato il paese in epoca romana. Probabilmente all’origine del toponimo c’e’ un fondo agricolo di proprietà di un ex legionario romano di nome Popilius.
Documentato nel 1005 come Pupilium, denominazione della chiesa locale dedicata a Santo Stefano e soggetta al vescovo di Parma, ebbe un ruolo strategico lungo la Via Romana che collega ancora oggi Reggio Emilia (Regium Lepidi) a Brescello (Brixellum), importante città di origine preromana e punto di attraversamento del Po. Dall’XI secolo è nota la presenza delle fortificazioni del borgo, il Castrum Popili, che rimarrà importante per lungo tempo. Nel Rinascimento era una munita fortezza poligonale (smantellata nel XVIII secolo) il cui castello era possesso dei locali signori Da Enzola, poi dei milanesi Dal Verme, poi dei Gonzaga, dei Farnese e (per eredità) di Borbone divenendo una piazzaforte del Ducato di Parma (era l’unico centro parmense lungo la via, dato che sia Reggio che Brescello erano del ducato estense, fino al Trattato di Firenze del 1844, quando passò anch’esso al duca di Modena come tutti i centri parmensi sulla riva destra dell’Enza).
Lo stemma è stato concesso dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con Decreto del 12 aprile 1999, col seguente (molto) dettagliato blasone: “D’azzurro, ai due putti in carnagione, in maestà, capelluti di castano al naturale, le teste alquanto volte verso il centro, il putto posto a destra, impugnante con entrambe le mani il velo d’argento, ricadente verso la punta a guisa di festone, la mano sinistra alzata, posta all’altezza del punto d’onore, quella destra posta all’altezza del petto, l’estremità del velo ricadente a destra in palo; il putto posto a sinistra, similmente impugnante altro simile velo di argento, la mano destra similmente alzata e la mano sinistra similmente posta all’altezza del petto, il velo effigiato delle stesse caratteristiche del primo velo, ricadente a sinistra in palo; i putti reggenti le estremità del festone centrale, ricadente verso la punta, formato dai fiori di giglio d’argento e da foglie di verde, esso festone legato a destra al braccio sinistro del primo putto, a sinistra al braccio destro del secondo putto; i putti sostenuti dalla campagna di verde e accompagnati in capo dalla stella a cinque raggi d’oro”.
La figura richiama la leggendaria figura dei gemelli fondatori del paese.
Il comune è gemellato con quello bretone di Plédran (Côtes-d’Armor).
Note di Massimo Ghirardi