Comune di Ponza – (LT)

Informazioni

  • Codice Catastale: G871
  • Codice Istat: 59018
  • CAP: 4027
  • Numero abitanti: 3360
  • Nome abitanti: ponzesi
  • Altitudine: 10
  • Superficie: 9.85
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune di Ponza, che comprende l’isola omonima e alcune minori (Palmarola, Gavi e Zannone, collettivamente note come “isole Ponziane”) mostra una torre sorgente dal mare, e simboleggia proprio quel territorio, costituito da una collina che raggiunge i 280 metri sul livello del mare.

Fu elaborato nel 1952, per iniziativa del Comune, che commissionò il lavoro ad Aristide Baglio, il quale compose una figurazione allegorica: la torre di difesa in mezzo al mare.

Si pensa che Baglio si sia basato su un emblema precedente, descritto dallo storico Tricoli (1810-1871) nel suo testo “Monografia per le isole del gruppo ponziano” – (Napoli, 1855):

A distinguersi la città medesima, aveva la propria arma che la simboleggiava, e rimontandosi ai tempi di Circe era ritenuta per una insigne e famosa… […] Consisteva lo scudo in una Torre sull’agitato mare, sedente sulle onde a fianco una donna coi capelli scarmigliati, tenendo con la sinistra la coda di grosso pesce in atto di uscire dall’acqua e con l’altra un’asta col pungiglione della Tortora marina, pesce della famiglia Pastinaca – [Trygon pastinaca o Dasyatis pastinacus (Linnaeus, 1758) – Famiglia: Dasyatidae , Genere: Trygon; Specie: pastinaca – Ndr. Vedi figura] – il quale appellavasi il laborioso del mar Tirreno, facendosene pesca ne’ paraggi delle isole stesse, ed in particolare presso il Porto di Palmarola, detto dai marini Muchio. Essa verso la metà al di sotto della lunga coda, offre grossa spina in forma di dardo stiacciato e risecato a dentello, in modo che lanciata produce terribili danni. Questo ferale sprocco rendeva formidabili gl’isolani in ogni cimento al pari degli abitatori delle isole della società nell’Oceanica, che vanno forniti di picca con la detta spina. Eustazio scriveva che la prima di esse armi conservata in Ponza, era stata fabbricata da Vulcano incastrandola in oro guarnito di pietre preziose”. 

Ci sono diverse leggende sull’etimologia del nome dell’isola di Ponza, Omero fece derivare il nome dell’isola dal latino “eos”, uno dei nomi dell’Aurora, invece per il Boccaccio, Ponza era il luogo “dimenticato da Dio e da tutto” perché lontano dalla terraferma.

Ponza è collegata anche alla leggenda della maga Circe che, dopo aver ucciso il marito, fuggì proprio su quest’isola.

Grazie alle ricerche condotte nell’isola di Ponza dall’archeologo Schneider e dal figlio, sono stati rinvenuti alcuni reperti ceramici che testimoniano la presenza nell’isola di insediamenti capannicoli che si fanno risalire all’Età del Bronzo Antico e al Neolitico.

Le isole Pontine, inoltre, vennero a far parte dell’antica “via dell’ossidiana”; la scura roccia vetrosa, di cui era ricca l’isola di Palmarola, veniva trasportata a Ponza e a Zannone e qui lavorata. Tracce rilevanti sono state lasciate dai Romani, i primi a costruirvi vere e proprie strutture come gli acquedotti, tutt’oggi esistenti e funzionanti, ma anche gli Etruschi e i Greci, sfruttarono il territorio come base marittima per bloccare i commerci dei paesi ostili.

Probabilmente l’isola fu abitata dagli Ausoni intorno al 1500 a.C. mentre nelle epoche successive, già dal dominio romano, date le caratteristiche di asprezza e lontananza, divenne un luogo di segregazione: vi furono esiliate Agrippina Minore con la sorella Livilla, dopo il fallito attentato contro l’imperatore Caligola. Anche Flavia Domitilla, parente di Domiziano, ebbe lo stesso trattamento.

 

Rimasta disabitata a causa delle incursioni saracene che riuscirono a conquistarla nell’845 d.C. sconfitti solo dalle repubbliche Marinare di Gaeta e Amalfi, verrà ripopolata a partire dal 1700 con coloni di origine ischitana prima e, più in generale, campana poi.

Il regime fascista vi relegò diversi uomini politici avversi alla dittatura come il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini.  Ospitò anche Mussolini durante la fase finale del conflitto mondiale.

Ponza è gemellata con Aglientu, Ischia (dal 2013), Frosinone (dal 2010) e Santa Teresa di Gallura (dal 2019).

 

Note di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

Sitografia:

Antonio Capone su https://www.ponzaracconta.it/2011/09/28/lo-stemma-di-ponza/

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Luigi Ferrara

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


Una Torre sul mare sormontata da una corona regale il tutto tra due rami d’alloro

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: partito
Profilo Araldico

“Drappo partito di bianco e di rosso, caricato al centro dello stemma comunale sormontato dalla scritta “Comune di Ponza””.

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

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