Comune di Piombino Dese – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: G688
  • Codice Istat: 28064
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 9443
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 29.53
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Presso gli Archivi di Stato di Venezia e di Padova non risulta essere conservato alcuno stemma di Piombino Dese, sebbene lo storico Agnoletti, nella sua opera “Treviso e le sue Pievi” del 1897, osservasse che lo scudo di questo comune era “recante due uccelli palustri, chiamati piombini”.

 

A causa di differenti punti di vista circa la scelta di un adeguato emblema, si è preferito negli anni 1980 – 1981 scegliere uno scudo che raccogliesse i simboli ed i colori dei due rami dei signori da Piombino i quali, per alcuni, avrebbero perfino dato il nome al paese.

 

Nella Biblioteca Comunale di Treviso è custodito lo stemma di questa antica famiglia, la cui arma è descritta dal di Crollalanza nel suo Dizionario Storico-Blasonico.

 

Nella medesima pubblicazione si legge che i da Piombino si divisero in due rami; uno si trapiantò in Castelfranco Veneto nel 1199 e si estinse nel XV secolo, l’altro fece parte della nobiltà di Treviso.

 

Natale Melchiori riferisce poi che fin dal 1181 il villaggio apparteneva alla nobile casata.

 

Nella composizione dello stemma civico si sono mantenuti gli elementi fondamentali di quello più antico dei Piombini di Treviso, inserendo gli uccelli al naturale, anziché argento, del ramo più recente.

 

I simboli sono comunque idonei a ben rappresentare il Comune di Piombino Dese.

 

I piombini (o alcioni) fanno dedurre la possibile etimologia del capoluogo dal martin pescatore, uccello tipico di zone palustri, mentre la quercia ricorderebbe l’antica estensione di foreste che hanno lasciato ancora oggi ricordo nel toponimo della frazione Ronchi (da roncare, disboscare).

 

La fascia dorata ricorda gli importanti corsi d’acqua come il Dese, lo Zero, il Sile, il Marzenego ed il Draganziolo che hanno origine nella zona (risorgive).

 

La stella ad oggi raggi può indicare la dipendenza storica e come diocesi da Treviso, città avente nello stemma proprio detta figura.

 

Prima dell’ufficializzazione, curata da Giancarlo Scarpitta, venivano adoperati dall’Ente bozzetti corografici che rappresentavano il caratteristico martin pescatore in volo sulla palude.

 

A titolo di curiosità rileviamo un progetto formulato dall’Archivio di Stato di Padova che non ebbe seguito: “di verde, a cinque fasce d’argento (a simbolo dei citati corsi d’acqua); con il Capo di San Marco (dominio della Serenissima)”.

 

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Di rosso, alla fascia diminuita d’oro, accompagnata in capo dalla quercia al naturale, nodrita sulla fascia, e dai piombini o alcioni, affrontati, allumati d’argento, al naturale; e in punta dalla stella di otto raggi d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    12 Giugno 1984

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