Comune di Piancastagnaio – (SI)
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Info
- Codice Catastale: G547
- Codice Istat: 52020
- CAP: 0
- Numero abitanti: 4187
- Altitudine: 0
- Superficie: 69.70
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il geografo Repetti scriveva nel 1841 che Piancastagnaio – localmente e nelle antiche scritture rammentato col solo nome generico di Piano – posa «quasi nel centro della gran terrazza meridionale che gira intorno a mezza costa del Monte Amiata», a 772 m slm, nella valle del fiume Paglia; e annotava: «se vi è nome che abbia una etimologia ragionata è senza dubbio quello dato al castel di Pian Castagnajo (…) poiché veggonsi i più maestosi castagni di questa montagna, e dirò anche della Toscana».
Fin dalla fine del secolo XI il castello si trovò al centro di una disputa tra la famiglia feudale degli Aldobrandeschi e la vicina potente abbazia di San Salvatore del monte Amiata, che si contendevano il controllo della sua giurisdizione civile. Tale disputa, nella quale si inserirono anche i Visconti di Campiglia d’Orcia, proseguì per tutto il secolo successivo, quando Piancastagnaio si era ormai costituito a comune. Per quanto attiene la parte politica, già da tempo il castello gravitava nell’orbita della Repubblica di Orvieto, che nel 1303 lo occupò, mantenendone il controllo fin verso la metà del XIII secolo. Venne in seguito conteso dagli Orsini di Pitigliano, eredi degli Aldobrandeschi, e dalla Repubblica di Siena, che nel corso del Trecento aveva intensificato i propri tentativi espansionistici. Tra il 1415 e il 1430 Piancastagnaio si assoggettò liberalmente ai senesi, che nel 1456 misero in atto il restauro delle fortificazioni del castello, delle quali si conservano la rocca ben mantenuta, tre torri e qualche tratto di mura.
Nel 1555, in seguito alla conquista dello Stato di Siena da patte di Cosimo I de’ Medici, il territorio di Piancastagnaioentrò a far parte del Granducato di Toscana. Nel 1601 tuttavia il granduca Ferdinando I lo concedette in feudo al marchese Giovanni Battista Bourbon del Monte, che vi fece edificare un imponente palazzo fuori delle mura. Nel 1777 il feudo venne soppresso e Piancastagnaio, nell’arco della vasta opera riformatrice promossa dal granduca Pietro Leopoldo, fu eretto a capoluogo di una propria Comunità.
Lo stemma di Piancastagnaio, definito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 26 aprile 1955, si blasona «D’oro al castagno sradicato, al naturale, sinistrato e sostenuto da un leone di rosso»; il drappo del gonfalone è «partito di giallo e di rosso» (DPR del 18 ottobre 1955).
Un attendibile blasonario senese, datato al 1580, presenta le stesse figure, che differiscono tuttavia negli smalti: il campo è rosso e il leone d’oro, mentre l’albero di castagno (la cui natura e chiaramente specificata) è rappresentato al naturale. Anche i blasonari del XVIII e XX secolo attestano la stessa configurazione, salvo il caso in cui le figure sono sostenute da un monte al naturale.
La presenza dell’albero di castagno ha valore chiaramente parlante in riferimento al toponimo, mentre la figura del leone è in questo caso ambigua: può essere interpretata come allusione sia all’insegna del Popolo di Siena (di rosso, al leone d’argento, coronato d’oro), che a quella dei conti Aldobrandeschi del ramo di Sovana (d’oro, al leone di rosso). Gli smalti delle attestazioni più risalenti e le vicende storiche portano tuttavia a considerare più attendibile la prima ipotesi.
Nota a cura di Michele Turchi.
Bibliografia:
– G.A. Pecci, Sposizione de’ colori delle armi delle città, terre e castelli dello Stato Senese, Siena, s.d.
– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze, 1833-1846, vol. IV.
– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni, Firenze, 1985.
– Gli stemmi dei Comuni Toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze, 1991.
– V. Favini, A. Savorelli, L’organizzazione amministrativa e araldica dello “Stato di Siena”, in Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica, Firenze 2006.
- Savorelli, C. Maspoli, Il più antico stemmario comunale dello “Stato di Siena” (1580), in «Archivum heraldicum – Archives héraldiques suisses», 117 (2003).
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Michele Turchi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’oro, al leone di rosso, addestrato da una pianta di castagno eradicata, al naturale. Ornamenti esteriori di Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma sulla facciata della casa comunale

Stemma comunale attestato nel 1580

BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Michele Turchi
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
Drapo trinciato di rosso e di giallo caricato al centro dello stemma comunale…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune