Comune di Pavilly – (76)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Pavilly è un Comune del Dipartimento della Seine-Maritime, nell’Alta Normandia.

 

Lo stemma è composto con i simboli della storia della cittadina: nel primo campo dell’inquartato si riconosce la croce gigliata dei signori di Pavilly, accanto il pastorale1 e il lupo allusivi alla leggenda della badessa Santa Austreberta, avvenuta proprio a Pavilly; in basso l’ape d’argento, simbolica del coraggio della gente della vallata laboriosa, ma pronta a difendersi in caso di necessità e, nell’ultimo quarto, lo stemma della famiglia D’Esneval.

 

Nel castello di Esneval, costruito nel XV secolo, si trova la cappella di St. Thomas-de-Cantorbery, che conserva il monumento funebre di Thomas de Pavilly del XIII secolo. La famiglia dei signori di Pavilly e quella d’Esneval si sono unite per matrimonio nel 1280.

 

L’ape simboleggia il carattere laborioso della popolazione che, grazie alle macchine azionate dalle acque del torrente Austreberthe hanno sviluppato l’industria tessile soprattutto nel XIX secolo, fino a rendere Pavilly un centro economico di una certa rilevanza.

 

Santa Austreberta nacque nel 630 dal conte palatino Badefrido e da Framechilde (poi santificata essa pure), vicino a Therouanne, nell’antica regione di Artois, oggi nel dipartimento di Pas-de-Calais. Avversa al matrimonio dinastico alla quale l’aveva destinata la famiglia, Austreberta si recò da Sant’Omer (595 – 670), che le impose il velo di vergine consacrata. Tornata alla famiglia Austreberta riuscì a convincere i genitori della sua scelta. Entrata nel convento di Port-sur-Somme, presso Abbeville, ne divenne ben presto badessa, qui favorì riforme e disciplina monastiche, cosa che fece anche nel dipendente convento di Pavilly. In questa località, la leggenda vuole che la santa riuscisse a domare un lupo affamato che terrorizzava la contrada e che divorò l’asino che trasportava i paramenti della sacrestia di Jumièges, aspramente redarguito dalla santa, il lupo si pentì e da quel momento portò lui il basto dell’asino, come un animale domestico. Le sono attribuiti altri numerosi miracoli. Morì molto compianta nel 704.

 

Si blasona: “Ecartelé: au premier d’azur à la croix fleurdelisée d’or, au deuxième de sable à la crosse épiscopale d’or, au loup assis d’argent brochant sur le tout, au troisième de sable à l’abeille d’argent, au quatrième palé d’or e d’azur, au chef de gueules”

In italiano : “Inquartato. Il primo d’azzurro alla croce gigliata d’oro; il secondo di nero al pastorale d’oro rivoltato, al lupo d’argento accucciato col capo levato e passante; il terzo di nero all’ape d’argento; il quarto palato d’oro e d’azzurro al capo di rosso”.

 

(1): secondo una vecchia consuetudine il pastorale episcopale “rivoltato” (cioè col “ricciolo” verso la sinistra araldica, anziché verso la destra come d’ordinario) rappresenta il rango abbaziale, perché l’autorità dell’abate è considerata (di poco) inferiore a quella del vescovo ordinario. Si è sostenuto persino che i vescovi dovevano incedere tenendo il pastorale con il ricciolo in “avanti”, mentre gli abati “all’indietro”. Oggi si preferisce rappresentare il pastorale (o “bacolo”) munito di un piccolo velo (“sudarium”) come proprio degli abati (anche se, nella realtà, non si usa).

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

 

Joulain D.-Juric D.-Taconet R. BLASONS DES COMMUNES DE SEINE-MARITIME. Armorial Communal. Le Pucheux, Fontaine-le-Bourg 2012.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Inquartato. Il primo d’azzurro alla croce gigliata d’oro; il secondo di nero al pastorale d’oro rivoltato, al lupo d’argento accucciato col capo levato e passante; il terzo di nero all’ape d’argento; il quarto palato d’oro e d’azzurro al capo di rosso”.

Colori dello scudo:
azzurro, nero, oro
Partizioni:
capo, inquartato
Oggetti dello stemma:
ape, capo, croce gigliata, lupo, pastorale
Pezze onorevoli dello scudo:
palato
Attributi araldici:
accucciato, levato, passante, rivoltato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
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  • motto
  • istituzione nuovo comune