Comune di Parella – (TO)
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Info
- Codice Catastale: G330
- Codice Istat: 1179
- CAP: 10010
- Numero abitanti: 479
- Nome abitanti: parellesi
- Altitudine: 330
- Superficie: 2.78
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 46.0
- Comuni confinanti:
Castellamonte, Colleretto Giacosa, Loranzè, Quagliuzzo, San Martino Canavese, Val di Chy
- Santo Patrono: san Michele Arcangelo
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma del Comune di Parella è stato concesso con DPR del 19 luglio 1999: la torre evoca il castello del capoluogo riedificato nelle forme del XVII secolo sui resti di un precedente fortilizio medioevale.
Con RD del 28 febbraio 1929 i territori dei Comuni di Loranzé, Colleretto Giacosa, Parella, Quagliuzzo e Strambinello furono fusi nel nuovo Comune di Pedanea, con Parella come sede del municipio.
Il termine di Pedànea definisce quella zona del Canavese che comprende i territori dei 5 comuni anzidetti, di forma grosso modo rettangolare, limitata a nord dai territori di Fiorano ed Alice Superiore, ad ovest dalla cresta spartiacque che la separa dalla Valchiusella, a sud dal corso del torrente Chiusella e ad est da quello del torrente Ribes.
Stemma della regione storica della Pedanea
Pedanea aveva un suo stemma, formato da 5 frecce legate da un nastro argenteo col motto in antico francese “Sans Des-Partir” (“Senza nulla dividere” o, meglio: “Comunque sempre uniti”), attribuito al re Arduino d’Ivrea, in campo azzurro.
Il 5 ottobre 1945 il Comune passò dalla Provincia di Aosta a quella di Torino e il 23 agosto 1947 venne sciolto e tutti i Comuni recuperarono la loro autonomia.
l documento più antico conosciuto che cita il nome di Parella risale al 1001, ma il centro esisteva già da molto tempo prima; con gli altri quattro centri citati faceva parte di una entità amministrativa e giurisdizionale portante il nome di Pedaneæ già menzionato in un documento del 955, e che verrà ripreso in epoca fascista.
Ai tempi di re Arduino d’Ivrea e per diversi secoli successivi il vescovo-conte di Ivrea aveva giurisdizione su tutta la zona e i vari feudatari locali dovevano prestargli giuramento di fedeltà.
Nel 1356 i Savoia presero definitivamente il potere e prevalsero su quello vescovile. Il feudo era assegnato ai San Martino (del ramo Di Parella, appunto) sino ad Alessio III, morto senza figli nel 1801.
I conti di San Martino portavano lo stemma: “Inquartato, al 1º e 4º d’azzurro, a nove rombi d’oro, 3, 3, 3, accollati e appuntati; al 2º e 3º di rosso”.
Stemma della famiglia San Martino del ramo Canavesano
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di azzurro, alla torre di rosso, mattonata di nero, merlata alla guelfa di quattro, finestrata con finestrella tonda di argento e chiusa dello stesso, fondata a mezza altezza sulla collina digradante in banda, uscente dai fianchi e fondata in punta, di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma della famiglia San Martino del ramo canavesano.

GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di bianco bordato di azzurro…”
COLORI
PARTIZIONI
ALTRE IMMAGINI
Gonfalone precedentemente in uso

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune