Comune di Palazzolo Acreide – (SR)
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Info
- Codice Catastale: G267
- Codice Istat: 89015
- CAP: 0
- Numero abitanti: 9061
- Altitudine: 0
- Superficie: 86.32
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo “stemma” in uso da parte del Comune di Palazzolo Acreide, adottato dal Consiglio Comunale con delibera del 4 ottobre 1884, è così (sommariamente) descritto nello Statuto Comunale in vigore: “… Aquila – uccello araldico nel mondo antico e medievale – coronata, per alludere alle tradizioni di re Gerone, coi fulmini della guerra ai piedi, con scudo ovale al petto, sul quale è la testa di Cerere frugifera e l’iscrizione AKRAION, secondo l’antica ortografia (greca). Il bozzetto dello stemma, conforme alla descrizione, è allegato al presente Statuto”. La scritta AKRAION è in caratteri greci come AXPAION.
Sostituisce un precedente emblema, che aveva come simbolo principale un elaborato “palazzo” in funzione “parlante”, derivato dal sigillo civico che aveva in esergo la legenda Palatiolus ex Ieronis Ium Palatio Surgit. Nelle prime versioni l’aquila è posata e molto simile a quella imperiale francese, in luogo dei fulmini tiene un lungo cartiglio senza iscrizione (come nel fregio che orna il fastigio del prospetto principale del Municipio.
Il gonfalone è così descritto: “… drappo verde con al centro l’emblema di cui sopra”; il colore verde è simbolo di speranza, floridezza e prosperità.
Guardando la figurazione in uso, in effetti non si potrebbe, araldicamente, parlare di “stemma” giacché manca l’elemento determinante dello scudo (nonostante l’affermazione dello Statuto): la moneta con la testa di Demetra/Cerere è accollata direttamente al petto dell’aquila (e mancano anche i “fulmini da guerra” tra le zampe); si tratta di un “emblema” ormai secolare che, però, non risponderebbe alle prescrizioni del Regolamento Tecnico Araldico nazionale in vigore.
L’odierna Palazzolo, che trae origine dal latino palatiolumum (“piccolo palazzo”), e sorge poco distante dall’antico insediamento di una colonia siracusana fondata nel 664 a.C., citata da Tucidide (“Guerra del Peloponneso”: VI, 5) come Ἄκραι (Ákrai), dal greco antico ἄκρα (ákrā): “cima, picco, estremità” ma indicante anche un “castello o cittadella” dominante, oggi il luogo originario è denominato Acremonte.
Dopo il trattato di pace tra i romani e Siracusa, intorno al III secolo a.C., la città di Akrai raggiunse il suo massimo splendore, anche grazie al re Gerone (o Jerone) II, che probabilmente era nativo del luogo, che fece coniare una moneta di bronzo con l’immagine della dea Demetra e di Persefone.
Con il dominio diretto dei romani venne ridenominata Acrae dal 211 a.C.
L’antica città di Acre venne devastata dalle truppe islamiche nell’827, che ne fecero un accampamento in attesa di occupare la vicina Siracusa. In seguito venne rifondata poco distante, come detto, con il nome di Palatiolum. Il determinante Acreide che ricorda l’età d’oro di Gerone, venne adottato più tardi, per dare lustro alla città.
Dal 23 maggio 1999 è gemellata con la città greca di Sicione, intrattiene rapporti di gemellaggio anche con Bobbio (Piacenza) e Gangi (Palermo).
Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
Fonte: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

ALTRE IMMAGINI
Stemma come da descrizione contenuta nello statuto comunale: “… Aquila – uccello araldico nel mondo antico e medievale – coronata, per alludere alle tradizioni di re Gerone, coi fulmini della guerra ai piedi, con scudo ovale al petto, sul quale è la testa di Cerere frugifera e l’iscrizione AKRAION, secondo l’antica ortografia (greca).”

Variante allo stemma in uso.

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di verde..”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune