Comune di Palagano – (MO)

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Info
  • Codice Catastale: G250
  • Codice Istat: 36029
  • CAP: 41046
  • Numero abitanti: 2417
  • Altitudine: 703
  • Superficie: 60.40
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 33.4
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo stemma di Palagano è caratterizzato dall’albero di castagno posto su un monte verde con sette castagne dorate, ancora nel riccio. Questa figura è da mettere in relazione alle ampie distese boschive ricche di castagneti, che hanno rappresentato in passato un’importante fonte alimentare per le popolazioni montane; l’ape, pure d’oro e dal volo spiegato, è da ritenersi un simbolo dell’operosità e del lavoro sociale. L’ape e i ricci d’oro sono anche un vago riferimento all’oro della “palaga” ossia la pepita, che avrebbe dato il nome al paese, in riferimento alle antiche cave metallifere della zona.

La figurazione è però da mettere in relazione anche con lo stemma di Frassinoro, che alza un frassino d’oro (stemma “parlante”) nodrito dal monte di tre cime pure d’oro, in campo azzurro, derivato da quello della potente abbazia fondata nel 1072 da Beatrice di Lorena, madre della contessa Matilde di Canossa, della quale nel XII secolo era un dei possedimenti più popolosi.

Con il decadere del potere abbaziale, tutto il territorio a destra del torrente Dragone passò sotto il controllo diretto dei modenesi; ai quali seguirono i conti di Gombola per entrare a far parte poi del feudo di Medola, assoggettato ai Montecuccoli, nel 1321.

Il duca di Modena  Aldfonso I d’Este nel 1534 investì i Da Mosto di Ferrara che ne mantennero il dominio per due secoli, come titolari della contea di Rancidoro, denominazione con la quale era identificato il territorio. Nel 1741 la contea passò ai Sabbatini di Fanano, ai quali rimase sino alla conquista francese ed alla soppressione dei feudi. Con l’adesione al Regno d’Italia nel 1869 il comune venne soppresso e unito amministrativamente a quello di Montefiorino. Nel 1957 fu ricostituito come comune autonomo

È doveroso sottolineare l’alto interesse apistico del castgno  (Castanea sativa) i cui fiori sono intensamente visitati sia dalle api allevate sia da quelle selvatiche; dalla fioritura del castagno, specie caratterizzata da un alto potenziale mellifero (250 kg/ha), gli apicoltori riescono a produrre un apprezzato miele monoflorale (PERSANO ODDO et al., 2000; Ricciardelli D’Albore e Intoppa, 2000).

Blasone (D.P.R. del 29 maggio 1963): D’argento, all’albero di castagno al naturale nascente da un monte di verde, caricato di sette castagne d’oro e accostato nel canton destro del capo da un’ape pure d’oro dal volo spiegato.

È gemellato con il comune francese di Carqueiranne (Provenza-Alpi-Costa Azzurra).

Nota di Renzo Barbattini, Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo.

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.

Longagnani (Lauretta), Manicardi (Antonella), Schifani Corfini (Elisa), a cura di. LE CASE, LE PIETRE, LE STORIE. Itinerari nei Comuni della Provincia di Modena. Zanini, Angola Emilia 1992.

Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

BLASONATURA

“D’argento, all’albero di castagno al naturale nascente da un monte di verde, caricato di sette castagne d’oro e accostato nel canton destro del capo da un’ape pure d’oro dal volo spiegato. Ornamenti esteriori da Comune”.

SMALTI
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BLASONATURA

“Drappo partito di verde e di bianco…”

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    2 Maggio 1963

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