Comune di Oświęcim (Auschwitz) – (KOS)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Oświęcim (Osvětim, in boemo; Auschwitz in tedesco) è una città capoluogo del Distretto omonimo, nel Voivodato della Piccola Polonia (Małopolska, capoluogo Kraków/Cracovia) alla confluenza della Vistola e della Sola.

Documentata dal 1117 nel 1179 è parte del Ducato di Slesia. La città ottenne i Diritti di autonomia dal principe Mieszko di Cieszyn (tedesco: Teschen) nel 1291, che ne promosse lo sviluppo fino a farla diventare un importante centro commerciale dove le etnie polacche e tedesche hanno vissuto pacificamente per secoli.

Fu dal 1315 la capitale del Ducato di Oświęcim (il cui emblema era un’aquila azzurra) che nel 1327 divenne vassallo de Regno di Boemia (con tutta la parte occidentale del Regno di Galizia, comprendente oltre ad Oświęcim anche il ducato di Zator).

Nel 1348 i territori vennero incorporati nel Sacro Romano Impero e il tedesco divenne prevalente come lingua ufficiale, anche in seguito al forte movimento di colonizzazione tedesca (Ostkolonisation) spinto dalla grave crisi agraria dei territori occidentali.

Ulteriori crisi agricole nel XIV secolo spopolarono il territorio, che venne partito tra i duchi di Cieszyn e Großglogau, all’interno del Regno di Boemia.

Nel 1457 il re polacco Casimiro IV acquistò il Ducato per 50.000 marchi d’argento dal duca Jan IV, e vi fu invitata a risiedere una comunità ebraica che nel XVI secolo divenne la maggioranza della popolazione.

Il 25 febbraio 1564 la Dieta di Varsavia, riconosce al re Sigismondo Augusto le terre del Ducato di Auschwitz e del Ducato di Zator (acquistato in 1494 dal re Giovanni Alberto) come parte della Corona, amministrativamente parte della provincia di Cracovia, allora un distretto della Slesia, mantenendo i loro titoli di principato.

Nel 1655 la città venne devastata dalle truppe svedesi che ne generarono la decadenza.

Nel 1772 prese il nome tedesco di Auschwitz entrando a far parte del Regno di Galizia e Lodomeria, dal 1804 parte dell’Impero Austriaco1, situandosi in una posizione strategica tra Russia e Prussia.

Dopo la Prima Guerra Mondiale la città tornò alla Polonia, riprendendo il nome di Oświęcim, e, quando nel 1939 venne occupata dai nazisti, questi nel 1940 trasformarono le locali caserme dell’esercito polacco in un “campo di concentramento” che riprese il nome tedesco di Auschwitz nel quale furono uccisi oltre un milione di persone, in gran parte ebrei.

La presenza del campo, collegato con il campo di sterminio di Birkenau (Brzezinka) e con il campo di lavoro di Monowitz (Monowice) ha reso tristemente famosa la città nel mondo.

Lo Statut Miasta Oświęcim (Statuto della Città di Oświęcim) stabilisce lo stemma cittadino che si può blasonare: “D’azzurro, alla torre d’argento merlata di cinque, con base allargata, murata e finestrata di due di nero in palo, coperta da un tetto trapezoidale tegolato di rosso e cimato da due guglie in forma di manopola d’oro, fiancheggiata da due mezze aquile bicipiti d’oro distanti alquanto dal margine della torre”.

È in uso dal 1920 ed è la trasformazione di quello storico concesso dall’imperatore Francesco II il 24 ottobre 1793 e che vedeva un’aquila bicipite con accollato un castello a tre torri, derivato dagli antichi sigilli della città: che mostravano una torre, simbolo di autonomia e del rango “cittadino” associata all’aquila bicipite.
Le due mezze aquile su sfondo blu simboleggiano oggi l’antica appartenenza ai ducati di Opole e di Slesia, ma sono in realtà le due parti dell’aquila d’oro della dinastia dei Piast, principi di Cieszyn.

È gemellata con le città italiane di Arezzo e Catania.

(1) Fino al 1918, l’imperatore d’Austria ha portato, tra gli altri, il titolo di “Duca di Auschwitz”.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla torre d’argento merlata di cinque, con base allargata, murata e finestrata di due di nero in palo, coperta da un tetto trapezoidale tegolato di rosso e cimato da due guglie in forma di manopola d’oro, fiancheggiata da due mezze aquile bicipiti d’oro distanti alquanto dal margine della torre”

Colori dello scudo:
azzurro

LEGENDA

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