Comune di Ortucchio – (AQ)

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Info
  • Codice Catastale: G145
  • Codice Istat: 66064
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1901
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 35.62
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il sito dove sorge oggi l’abitato di Ortucchio era una piccola isola nella parte meridionale dell’antico lago del Fucino, che l’umanista filologo Pietro Marso (1441-1511), paragonò all’isola siracusana di Ortygia, da cui “piccola Ortigia”. Ma il toponimo potrebbe essere una derivazione da “hortus”: come “piccolo orto” o “giardino”, oppure da “Ortus acquarum” giardino “origine dalle acque”; è quest’ultima etimologia che è stata adottata per la figurazione dello stemma cittadini: uno zampillo d’acqua, sormontato da due crescenti di luna (nel 1991 era ancora in corso la pratica per la concessione).

 

Di fatto, un centro abitato situato a ridosso del colle che acquisì il nome di Ortuclae o Ortuclum veniva chiamato in epoca medievale Ortygia.

Dai territori di Ruggero, conte di Celano, Ferdinando d’Aragona lo assegnò ad Antonio Todeschini Piccolomini, famiglia di origine senese che fece del paese un centro prospero e vivace (la loro memoria è ricordata dai crescenti di luna presi dal loro stemma). La successiva dominazione spagnola non fu altrettanto prospera, unitamente al brigantaggio, legato alle rivolte napoletane di Masaniello, recarono devastazioni e gravi danni alla già precaria economia, ai quali si aggiunse la peste del 1656 e le frequenti esondazioni del lago.

Stemma della famiglia Todeschini Piccolomini

Nel 1807, i cittadini fecero appello a Giuseppe Bonaparte per spostare il centro abitato più a monte, al riparo dalle inondazioni. Bonaparte promise di farlo con il desiderio che il paese venisse ridenominato “Giuseppopoli“.

Nella seconda metà dell’Ottocento Alessandro Torlonia riuscì a tramutare il lago in una fertile pianura, sfruttando l’opera idraulica dei Cunicoli di Claudio, di epoca romana. i Torlonia furono proprietari per quasi un secolo dei terreni emersi, anche contro il volere dei comuni ripuari.

Il terremoto della Marsica del 1915 causò gravissimi danni al patrimonio architettonico di Ortucchio, in particolare alla chiesa di Sant’Orante e al castello Piccolomini. Il paese fu ricostruito nel corso del XX secolo.

 

È gemellata con Capalbio

 

Nota di Massimo Ghirardi

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, allo zampillo d’acqua, uscente dalla punta, di azzurro, formato dal getto centrale e da otto ricadute arcuate, quattro e quattro, esso zampillo accompagnato in capo da due mezzelune rovesciate d’oro, ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma della famiglia Todeschini Piccolomini.

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Febbraio 1993

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    25 Dicembre 1942