Città di Nichelino – (TO)

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Info
  • Codice Catastale: F889
  • Codice Istat: 1164
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 48946
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 20.64
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Beinasco, Candiolo, Moncalieri, Orbassano, Torino, Vinovo

  • Santo Patrono: san Matteo (patrono) san Rocco (compatrono)
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Secondo la leggenda locale, Nichelino deriverebbe da “Nihili Locus” ovvero “luogo del nulla”, un abitato di scarsissimo rilievo, quindi. Altri hanno ipotizzato che il nome derivi dal soprannome del conte Nicolò Occelli (detto “Nichelino”, da “Nicolino”), ma alla sua epoca il toponimo era già esistente e designava una cascina nel Borgo Vecchio e precisamente la costruzione sita in Via del Castello 15, nota oggi come “La Nicolina”.

Il piccolo borgo di Nichilino (già Niclino) fu un caseggiato dipendente dalla vicina Moncalieri dal Medioevo e fino al 22 giugno 1694, quando Vittorio Amedeo II di Savoia concesse con Regia Patente a Niccolò Manfredo Occelli (1664-1742) e ai suoi eredi, il nuovo “feudo di Nichilino” distaccandone il territorio da Moncalieri. Per poter fregiarsi del titolo di “conti di Nicolino” gli Occelli sborsarono alle casse reali 10.000 lire, dopo che già in precedenza avevano acquistato il vecchio castello. L’infeudazione ufficiale risale al 21 agosto dello stesso anno.

     

Stemma della famiglia Occelli

Con la scomparsa del conte Niccolò Manfredo, il feudo di Nichellino passa al figlio Giacomo Giuseppe Luigi che sposò Anna Margherita Garretti di Ferrere, già vedova del conte Humolio (Umoglio).

L’ultimo degli Uccelli fu il conte Augusto che morì nel 1877 senza eredi, i fratelli maschi gli erano premorti e le otto sorelle non potevano succedergli. Così il castello passò alla vedova Irene, che sposò in seconde nozze il conte Ignazio Thaon di Revel, appartenente a una delle più importanti casate nobiliari piemontesi.

Con la creazione del Comune di Niclin, da parte dei francesi nel 1833 il sindaco è membro della famiglia Umoglio.

Lo stemma del Comune di Nichelino, riprende quello della famiglia Occelli descritto come “d’oro a tre rondini al naturale” che si completa, come cimiero, di una mezza colonna d’argento, con piedistallo d’oro, su cui poggia una colomba d’argento con un serpente verde attorcigliato nell’atto di scendere e il motto “prudentia et semplicitate”, con prudenza e semplicità, che, nel complesso evoca il detto evangelico “siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.

Lo stemma Occelli sembra legato, non solo graficamente, a quello dei Piossasco, sul quale sono rappresentai nove merli, da dire che Leonora Piossasco di Scalenghe fu la madre di Niccolò Manfredo, conte di Nichelino, che scegliendo il proprio emblema, potrebbe essersi rifatto al blasone del ramo materno.

Scudo della famiglia Piossasco

Gli Occelli provenivano dal Cuneese, ma vantavano di essere originari della non ben identificata località di Ussel in Francia.

Sullo stemma di Nichelino però non si tratta di merli, come riporta un articolo comparso su “La Stampa” di Torino del 15 aprile 1941 nel quale si ipotizzava la forma del nuovo stemma, che avrebbe sostituito quello fascista ma “provvisorio” (un generico: interzato in palo, rosso, bianco e verde, con il centrale caricato da un fascio littorio): “…i Nichelinesi non hanno lo stemma del comune, è allo studio dei componenti di araldica. Lo stemma dei vecchi feudatari locali i conti Uccelli, rappresentava tre passeri neri in campo giallo. Pare che un analogo stemma, naturalmente accoppiato al Fascio Littorio, sarà destinato a Nichelino”.

Con la concessione del titolo di “città” (DPR 17 gennaio 2000) e successiva concessione araldica dell’11 gennaio 2001 si stabilisce il blasone ufficiale: “d’oro, alla bordatura di azzurro, alle tre rondini, di nero, imbeccate, allumate, membrate del campo, bene ordinate. Ornamenti esteriori da città”.

Mentre per il gonfalone si prescrive un: “… drappo di giallo con la bordatura di azzurro, riccamente ornato di ricami d’oro”.

 

La città è gemellata con il comune francese di Caluire-et-Cuire dal 2006 e con quello maltese di Victoria dal 2009.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Gianni Villa per le interessanti ricerche

 

 

Sitografia:

https://www.facebook.com/officinedellamemorianichelino/posts/storia-dello-stemma-della-citta-di-nichelino-le-tre-rondinioccorre-fare-chiarezz/243355253762842/

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Anna Bertola

Fonte: Giovanni Giovinazzo

BLASONATURA

“D’oro, alla bordatura di azzurro, alle tre rondini, di nero, imbeccate, allumate, membrate del campo, bene ordinate. Ornamenti esteriori da Città”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma della famiglia Piossasco

Stemma della famiglia Occelli

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

BLASONATURA

“Drappo di giallo bordato di azzurro…”

COLORI
PARTIZIONI
bordato
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di giallo bordato di azzurro caricato al centro dello stemma comunale sovrastato dalla denominazione della Città…”.

ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    11 Settembre 2001

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    17 Gennaio 2000

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