Comune di Murlo – (SI)
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Info
- Codice Catastale: F815
- Codice Istat: 52019
- CAP: 0
- Numero abitanti: 2427
- Altitudine: 0
- Superficie: 114.79
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Buonconvento, Civitella Paganico (GR), Montalcino, Monteroni d'Arbia, Monticiano, Sovicille
- Santo Patrono: san Fortunato
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Scriveva nel 1839 il geografo Repetti che «risiede Murlo sopra un poggio dalla cui faccia orientale scorre il torrente Stile e dal lato opposto quello di Crevole, entrambi tributari alla destra del fiume Ombrone», e precisa: è un «castello che dava il titolo a un feudo dei Vescovi, poi Arcivescovi di Siena, per cui si appella di Vescovado, attualmente capoluogo di Comunità».
I vescovi, la cui residenza era posta nella ben munita rocca di Crevole (oggi ridotta a rudere), esercitarono sul territorio della contea il potere loro conferito per antiche convenzioni, sancite da bolle imperiali, e per questo entrarono più volte in conflitto con le autorità della Repubblica senese, prima, e quelle granducali poi: accadeva spesso che in questo territorio franco trovassero asilo e rifugio i rei di alcuni delitti, anche di natura politica, così come i contrabbandieri. Tali privilegi vennero a cessare con la legge del 1749, promulgata dal granduca Leopoldo I, che aboliva i privilegi feudali.
Degno di nota il passato più remoto di questo territorio, che reca tracce di un importante insediamento etrusco, nato e prosperato sulle direttrici viarie che collegavano le città costiere con quelle dell’entroterra. Gli scavi archeologici hanno messo in luce, oltre a una necropoli in località Poggio Aguzzo, i resti dell’abitato in località Poggio Civitate, con il rinvenimento di un ricco palazzo principesco che ne costituiva il cuore; ritrovamenti preziosi, in quanto questa tipologia è particolarmente rara. I reperti degli scavi sono conservati presso il locale Museo-Antiquarium, del quale è assurto a vero e proprio simbolo il cosiddetto Cappellone, statua fittile assolutamente unica nel suo genere, che rappresenta una figura maschile seduta, con lunga barba squadrata e un cappello a larga falda rialzata, con altissima calotta a punta.
Venendo all’insegna, Murlo ne ha sempre alzata una che rappresenta un forte mastio, verosimilmente alludente alla rocca di Crevole, con alte mura merlate cimate da una torretta. Ai lati dell’edificio, come sostegni, troviamo due animali controrampanti, sulla natura dei quali nel corso del tempo vi sono state diverse interpretazioni. I più risalenti blasonari senesi, in particolare il Ms. D11 dell’Arch. di Stato senese datato 1580, mostrano due lupi (ben specificati da una annotazione), animale peraltro comune nella toponomastica locale (Fossa Lupaia, Lupinaia, Lupompeso). Blasonari più tardi raffigurano due cani, ben riconoscibili dalla presenza del collare, altri ancora mostrano due leoni. Finché nel 1860 Passerini finì per riconoscervi due topi, in quanto «allusivi al nome della terra per la voce latina mus»; specificava inoltre che «questi animali trovansi effigiati negli armolari antichi; ma attualmente, sembrando forse troppo ignobile oggetto agli abitanti di quel paese, vorrebbero sostituirsi ad essi due leoni, ma senza ragione». Ragione che invece, viste le fonti, non aveva neppure Passerini. Altra variazione assunta dallo stemma nel corso del tempo è costituita dal campo dello scudo, in origine di cielo, che a partire dal XVIII secolo si inizia a raffigurare di rosso, smalto peraltro molto frequente nell’araldica delle comunità dello Stato senese, in quanto richiama l’arme del Popolo della città del Palio, oggi fatta propria dalla Provincia di Siena.
L’arme moderna del Comune di Murlo, la cui sede è posta in località Vescovado, è riconosciuta con Decreto del Capo del Governo in data 8 Febbraio 1937, e si blasona «Di rosso, al maschio merlato e torricellato di un pezzo, posato su una campagna di verde e sostenuto da due lupi, controrampanti di nero». Come illustra con dovizia di particolari Sara Pagnini in un recente saggio, venne interpellata in proposito la Commissione araldica toscana, che correttamente stabilì di far fede ai blasonari più antichi, se pur adottando il campo rosso come gli esemplari più recenti. Il gonfalone del Comune è un drappo di porpora.
Nota a cura di Michele Turchi.
Bibliografia:
– G.A. Pecci, Sposizione de’ colori delle armi delle città, terre e castelli dello Stato Senese, Siena, s.d.
– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze, 1833-1846.
– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni, Firenze, 1985.
– Gli stemmi dei Comuni Toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze, 1991.
– V. Favini, A. Savorelli, L’organizzazione amministrativa e araldica dello “Stato di Siena”, in Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica, Firenze 2006.
– S. Pagnini, Lo stemma di Murlo in provincia di Siena, Firenze, 2019.
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Michele Turchi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso, al maschio merlato e torricellato di un pezzo, posato su una campagna di verde e sostenuto da due lupi, controrampanti di nero. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: radicedidue
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di porpora…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune