Comune di Mottafollone – (CS)

Informazioni

  • Codice Catastale: F775
  • Codice Istat: 78085
  • CAP: 87010
  • Numero abitanti: 1317
  • Nome abitanti: mottafollonesi
  • Altitudine: 384
  • Superficie: 30.84
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 68.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo il Padula, il nome di Mottafollone ha un’origine ibrida, in quanto Motta non deriva dall’ebraico ma gli è affine: «Motta è Mot, voce fenicia che significa cemento, creta, poltiglia per edificare, e che ha dato al nostro vocabolario la parola mota. Il cemento in ebreo dicesi Melet, onde per metatesi venne a noi Matta, e μαλθη ai Greci: prova evidente che costoro quando vennero da noi erano così barbari che ignoravano fin l’arte di mettere una pietra sopra l’altra. La Calabria è piena di Motte (Motta San Giovanni, Motta Santa Lucia, ndr) e diconsi così colline artificiali fatte di creta. Motta insomma significa Terrapieno. Questo di cui mi occupo al presente è lambito dal fiume Follone, che è il pretto gr. φωλιον, latebra, e il nome lo dipinge a capello: passa da borro a borro e nel nostro dialetto si tradurrebbe Cavone», ossia grande cava prodotta da un torrente (L. Accattatis, op. cit. pag. 452).

L’abitato, che viene menzionato in documenti del XIII, si ritiene che si sia sviluppato sin dal IX secolo presso l’abbazia dei Monaci Basiliani posta alle falde della montagna La Mula. Fu alienato nel 1343 ai Sangineto, dai quali passò per successione femminile ai Sanseverino che lo sub-infeudarono alla famiglia Arcella. Successivamente appartenne ai Pescara (1580), ai Firrao (1605), ai Della Cava (1611), ai Telesio (1616), ai Van Der Eynden (1740) e, infine, ai Carafa Principi di Belvedere.

Del Castello medievale rimangono alcuni avanzi.
La chiesa dell’Addolorata conserva il busto ligneo della Santa titolare ed una croce processionale in argento del XVII secolo.

Presso la chiesa di San Giovanni vi è una pala d’altare con cornice lignea del XVII-XVIII secolo.
Principali risorse economiche sono l’agricoltura (frumento, mais, foraggi) e l’allevamento del bestiame.

Patrono:
S. Antonio di Padova (13 giugno)

Comuni confinanti:
San Sosti, Malvito, Sant’Agata di Esaro, Buonvicino.

Note di Luigi Prato

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento, al granchio montante di nero, accompagnato da tre colli all’italiana, fondati in punta, uniti, il centrale più elevato, di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 18 marzo 1985 – Trascritto nei Registri dell’Ufficio Araldico il 28 giugno 1985

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di nero…”

Colori del gonfalone: bianco, nero
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    18 Marzo 1985