Comune di Monticelli d’Ongina – (PC)

Informazioni

  • Codice Catastale: F671
  • Codice Istat: 33027
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 5471
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 46.41
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il nome di MONTICELLI ricorda come il paese sia sorto su dei bassi rialzi di terreno presso il corso del Po, un territorio bonificato che nel 775 era una dipendenza dell’abbazia benedettina di San Silvestro di Nonantola.

Con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II dell’11 gennaio 1863 n. 1126 ha assunto il determinante ONGINA dal nome del torrente che bagna il territorio (a sua volta da “Longina” com’era chiamato nel X secolo) idronimo all’origine della dinastia degli Unghinis-Bonifaci facoltosa famiglia della nobiltà cremonese che venne infeudata della zona insieme ai Dovara da re Berengario nel X secolo, da cui MONTICELLORUM DE UNGHINIS.

Nel 1335 fu concessa dai Visconti ai Pallavicino, nel XV secolo Rolando Pallavicino “il magnidìfico” fece costruire la Rocca ancora presente e simbolo del paese e concesse gli Statuti al Comune, i principi Pallavicino mantennero la giurisdizione sul loro Stato (riconosciuto dall’Imperatore con larghe autonomie) fino al XVI secolo. Dopo di essi tutto il territorio venne assorbito nel Ducato di Parma e Piacenza dei Farnese, che ne infeudarono i marchesi Casali (originari di Cortona).

Nella ex residenza dei Casali, ultimi feudatari del paese, è la sede oggi del Municipio.

Lo stemma del Comune è piuttosto recente, essendo stato concesso dal Presidente della Repubblica nel 1963 (DPR 6 febbraio), dove si blasona: “D’argento, all’aquila al naturale dal volo abbassato, coronata d’oro e sostenuta dalla cima di due monti di verde uscenti dalla punta”1.

L’aquila nera che domina i “monticelli” è ripresa dall’aquila imperiale dello stemma dei principi Pallavicino, che furono i principali feudatari del paese. Nel XV.

(1): usualmente il Comune usa uno stemma con l’aquila pressoché nera, ciò non è un errore: nell’araldica italiana il colore “naturale” dell’aquila dovrebbe essere proprio il nero, anche se attualmente si preferisce usare un color marrone-bruno, più verosimile, e per evitare confusione con l’aquila propriamente “nera”.

Note di Massimo Ghirardi

Si ringraziano Anna Longhi, Alessandro Neri e Stefano Sampaolo per la gentile collaborazione

Bibliografia:

AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Cafferini (Leonardo). PIACENZA E LA SUA PROVINCIA. Guida turistica. Provincia di Piacenza 2005.
Romolotti (Giuseppe, a cura di). STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento, all’aquila al naturale dal volo abbassato, coronata d’oro e sostenuta dalla cima di due monti di verde uscenti dalla punta”.

D.P.R. 6 febbraio 1963

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di verde e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Febbraio 1963