Comune di Montespertoli – (FI)
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Info
- Codice Catastale: F648
- Codice Istat: 48030
- CAP: 0
- Numero abitanti: 13452
- Altitudine: 0
- Superficie: 125.02
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Montespertoli è un grosso borgo sulla via Volterrana, posto sulla fascia collinare che fa da spartiacque fra la Val di Pesa dalla Val d’Elsa. Si trova citato fin dall’XI secolo come Montespertuli in alcuni documenti citati da Repetti. Fu sede castrale sotto l’egida dei conti Alberti, finché venne annesso al contado fiorentino, documentato come sede della Lega di San Pietro in Mercato fin dalla prima metà del XIV secolo. Con provvisione del 17 agosto 1465 la Signoria di Firenze concesse che vi si tenesse settimanalmente un libero mercato.
Il Palazzo del Podestà di Certaldo, sede del Vicariato di Val d’Elsa, conserva gli esemplari più risalenti dell’insegna della Lega di Montespertoli (cappella, loggiato, sala “dei Nove”), datati al 1520. Lo scudo d’oro porta una branca di leone posta in banda, che regge due chiavi addossate e legate, sormontata da una stella a dodici punte, il tutto di rosso. Identica l’arme che compare nel cosiddetto tabernacolo “dei Giustiziati”, sempre a Certaldo. Le tre figure sono da mettere in relazione con le pievi che la componevano: San Pietro in Mercato (le chiavi addossate, attributo del santo), Santa Maria a Coeliaula (con una stella allusiva) e San Pancrazio in Val di Pesa (una branca di leone parlante: il santo veniva detto Brancazio).
Negli anni del governo granducale Montespertoli (ma a volte di trova citato come San Pietro a Mercato) alzò per insegna un’aquila d’argento in campo azzurro, talvolta accantonata da quattro stelle, attestata dai più attendibili blasonari esistenti a Firenze presso l’Archivio di Stato (Mss. 239, 475) e la Biblioteca Nazionale Centrale (Mss. Chiari, Del Migliore). La figura dell’aquila forse venne ripresa dall’insegna patronale della Parte Guelfa esistente sulla facciata della pieve di San Pietro.
Lo stemma attualmente in uso, composto attorno alla metà del XIX secolo, si ispira alla versione più risalente, per quanto snaturata, con le chiavi addossate in evidenza, accompagnate in basso da un giglio e una stella.
(nota a cura di Michele Turchi)
Bibliografia
– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46, vol. III.
– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.
– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.
– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Michele Turchi
Reperito da: Matteo Pieri
Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso, a due chiavi addossate, quella di destra d’argento, quella di sinistra d’oro, legate da un cordone, terminante in una nappa d’azzurro, accompagnata in punta a destra da un giglio d’oro, a sinistra da una stella d’otto raggi dello stesso”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune