Comune di Monterosi – (VT)
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Info
- Codice Catastale: F606
- Codice Istat: 56038
- CAP: 0
- Numero abitanti: 4082
- Altitudine: 0
- Superficie: 10.75
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Monterosi è un comune di circa 4.000 abitanti a metà strada tra Roma e Viterbo. Situato a circa 270 m slm sui monti Sabatini, zona collinare formata dai resti dell’antico vulcano Sabatino di cui rimangono i crateri che costituiscono i laghi di Bracciano, Martignano e Monterosi.
La località è segnalata con nome Mons Russulus in una bolla di papa Innocenzo III del 1203; lo storico Giuseppe Tomassetti sostiene che essa esistesse già in epoca romana come oppidum dal nome Rossulum, poi volgarizzato in Rosoli e Mons Rosi, quindi nel XIX secolo in Monterosi.
Anticamente la sua posizione, a sud gli acquitrini della Valle del Baccano a nord i boschi poco sicuri dei Cimini, fece di Monterosi il crocevia dei collegamenti per lo scambio di merci, probabilmente già in epoca etrusca e certamente in epoca romana, grazie alla costruzione della via Cassia intorno al 105 a.C. che attraversava il borgo in tutta la sua lunghezza.
Questo collegamento con la capitale dell’Impero prima, sede pontificia poi, ha fatto sì che il borgo sia stato luogo di transito per commercianti, pellegrini, papi, re e imperatori.
Questo transito ha visto la nascita di numerose locande e taverne che offrivano ristoro ai viaggiatori, nonché una stazione di posta per il cambio dei cavalli.
Con l’istituzione del servizio postale a cavallo nel 1788, ad opera di papa Pio VI, Monterosi fu scelto come punto nodale grazie alla nuova strada che lo collegava a Civita Castellana.
Nel 1081 papa Gregorio VII l’assegnò all’Ordine dei monaci cluniacensi di San Paolo dell’abbazia di Sant’Anastasio che vi costruirono il Palazzo Abbaziale e coltivarono i terreni circostanti.
La posizione strategica del borgo acquisì ulteriore importanza con la costruzione di un maniero sulla collina sovrastante il paese ad opera di Federico II di Svevia, impegnato nella lotta con le truppe pontificie di Innocenzo IV.
Nel breve periodo di decadenza dello Stato della Chiesa, i monaci abbandonarono Monterosi e, in questi luoghi, si alternarono le potenti famiglie nobiliari dell’epoca come gli Anguillara, gli Orsini, i Colonna e i principi Del Drago.
Attorno all’originario borgo “Madonna della Centura” furono edificati altri due borghi: il “Borgo Romano” che si snoda lungo la via Cassia, e successivamente il “Borgo Aldobrandino” che dalla via Cassia sale in direzione del Monte Lucchetti.
Il vicino lago di Monterosi con la sua forma perfettamente circolare ricorda le sue origini vulcaniche. Formatosi non meno di 9000 anni fa, ha un diametro di circa 600 m e una profondità media di 7. È alimentato da una falda acquifera del sottosuolo, dalle piogge e dalla sorgente “Papallione”, dal nome del papa Leone X che fece costruire la fontana incanalando le acque sorgive.
La scarsa profondità delle acque ha favorito la crescita di ninfee e altre piante acquatiche che però provocano l’abbassamento del livello dell’acqua.
La tranquillità della sua posizione, circondato da prati e pascoli rigogliosi, favorisce la sosta di molti esemplari di uccelli di palude.
Lo stemma è stato riconosciuto con DPCM del 29 ottobre 1953, mentre il gonfalone è stato concesso con DPR del 6 ottobre 1953. Lo stemma riporta una paraetimologia ed è usato in quella che, in araldica, viene detta forma parlante quando cioè lo stemma traduce in immagini il contenuto dello scudo. I tre monti fanno riferimento alla prima parte del nome, mentre la seconda sfrutta l’assonanza tra “rose” e “rosi”.
Note di Bruno Fracasso
Bibliografia
https://bdtmonterosi.webnode.it/monterosi-un-po-di-storia/
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Massimo Ghirardi
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di bianco e di rosso…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
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- istituzione nuovo comune