Città di Montegrotto Terme – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: F529
  • Codice Istat: 28057
  • CAP: 35036
  • Numero abitanti: 11181
  • Nome abitanti: montegrottesi o sampierani
  • Altitudine: 11
  • Superficie: 15.25
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 14.0

Storia dello stemma e del comune

Con delibera del 23 novembre 1933, il Podestà di questo Comune (reso definitivamente autonomo da quello di Battaglia il 17 aprile 1921) chiese la prescritta autorizzazione a cambiare la vecchia denominazione San Pietro Montagnon in Montegrotto e ad aggiungere l’appellativo Terme alla locale stazione ferroviaria. L’approvazione ufficiale venne concessa con Regio Decreto datato 27 luglio 1934, n. 1436.

 

Lo stemma civico ottenuto in precedenza riporta ancora le caratteristiche chiavi, simbolo del patrono, con le sigle S.P.M. (cioè San Pietro Montagnon).

 

L’ottocentesco Dizionario Corografico dell’Italia recita: “della chiesa di S. Pietro si trova ricordo in antichissimi monumenti: alcuni asseriscono che tenga il posto del tempio di Gerione”.

 

L’antichità del luogo è comunque accertata dalle citazioni del periodo romano da Plinio a Marziale, da Tito Livio a Claudiano.

 

Nella parte inferiore dello scudo il monte stilizzato (tecnicamente in araldica definito “all’italiana”) farebbe riferimento alla posizione geografica ai piedi dei Colli Euganei e richiamerebbe lo stemma della famiglia locale dei da Montagnone, di origine forse longobarda, che qui possedeva un castello.

 

La famiglia fu per lungo tempo perseguitata da Ezzelino da Romano, ma non perse di splendore e si estinse solo alla fine del XIV secolo.

 

Una fantasiosa leggenda narra che una povera villica di nome Berta, in occasione della visita dell’imperatore Enrico IV e di sua moglie, che si chiamava pure Berta, conoscendo i gusti della sovrana, volle offrirle del filo per filare. L’imperatrice, riconoscente, ricompensò l’omonima contadina con tanta terra quanta ne poteva cingere il filo donatole dando così origine al feudo dei da Montagnone.

 

Si mossero allora anche altre donne, le quali speravano nella gratitudine della sovrana, ma a tutte veniva risposto con il noto proverbio: “passato è il tempo che Berta filava”.

 

L’attuale progetto araldico risale al 1920, mentre nel 1926 era stata chiesta invano l’assunzione dello stemma dei da Montagnone costituito da tre monti azzurri in campo oro.

 

Il gonfalone di questo Comune ha la particolarità di essere a foggia di bandiera; inoltre la miniatura vistata del drappo riporta all’interno uno scudo di forma appuntata con ornamenti esteriori, discostandosi dal bozzetto ufficiale dello stemma del 1927 costituito dallo scudo sannitico sormontato dalla corona da Comune e completamente sprovvisto di rami fogliati.

 

In sede di concessione del titolo di città e conseguente necessità di modificare la foggia della corona murale, l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio predispose un nuovo bozzetto provvisto anche dei consueti rami di alloro e quercia legati inferiormente da un nastro tricolore.

 

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“D’azzurro, a due chiavi decussate d’oro, accompagnate in punta da un monte d’argento”.

R.D. 20 marzo 1927
LLPP 5 agosto 1927

Colori dello scudo:
azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    20 Marzo 1927

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    22 Luglio 1991