Comune di Montefalco – (PG)

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Info
  • Codice Catastale: F492
  • Codice Istat: 54030
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 5763
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 69.34
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il colle di Montefalco, per la sua posizione dominante sulla pianura sottostante, venne abitato in tempi remoti da popolazioni Umbre e probabilmente subì anche influssi etruschi. Con la dominazione romana le colline intorno a quello che diventerà il capoluogo si popolarono di ville patrizie. Quest’aspetto è ancora oggi reperibile nei toponimi della zona, come Camiano, Rignano, Cortignano, Vecciano, ecc… che derivano appunto dai nomi delle famiglie patrizie (es. Camia, Curtinia, …) con l’aggiunta del suffisso –anus. In epoca romana il territorio faceva parte del vicino municipio di Mevania, abitato molto importante, anche per il passaggio della Flaminia vetus, nel suo ramo occidentale; rimangono numerosi cippi funerari e altri reperti del periodo romano che si possono ancora ammirare nel Museo di San Francesco e nel chiostro della Chiesa di San Fortunato. Esistono inoltre in località mura saracene nei pressi di Pietrauta, in cima a una collina che domina la pianura sottostante, i resti di una villa romana, da cui vennero estratti due cippi funerari che oggi si possono ammirare nella vicina località di San Marco.

In seguito al disfacimento dell’impero romano sorsero, probabilmente su resti di ville romane, degli insediamenti che saranno poi fortificati dagli invasori longobardi. Uno di questi fu proprio Montefalco, con il nome di Coccorone. Il nome secondo alcuni deriverebbe dal senatore romano Marco Curione (curs curionis), che aveva dei possidimenti nel territorio, secondo altri dal greco oros, monte. Durante l’alto medioevo l’abitato venne sottomesso dal Ducato di Spoleto, nelle cui vicende si trova spesso coinvolta a causa della sua posizione strategica. L’abitato si sviluppa a partire dalla cima del colle, intorno alla piazza di forma circolare, sulla quale probabilmente si affacciava una torre, sul luogo in cui ora si trova il palazzo del comune. All’interno della prima cinta di mura sono presenti molte chiese, tra cui vale la pena menzionare S. Agostino, costruito insieme al convento nella seconda metò del Duecento su un piccolo edificio preesestente, probabilmente consacrato a San Giovanni Battista. Sempre nel Duecento viene costruito il Palazzo Comunale, che nel tempo verrà arricchito fino all’aspetto attuale. L’abitato di Coccorone fu libero comune nel dodicesimo secolo ma nel 1177, per volontà di Federico Barbarossa, fu sottomesso a Foligno. In seguito nel 1209 venne coinvolto nella guerra fra i Comuni limitrofi e passò alle dirette dipendenze dell’imperatore Ottone IV. Dopo il 1244 assunse il nome odierno di Montefalco, in onore dell’Imperatore Federico II di Svevia, grande appassionato di falconeria e autore del test De artis venandi cum avibus. Traccie di questo passaggio possono trovarsi nell’arco costruito in suo onore e in alcuni toponimi del luogo, come Monteimperiale, chiaro riferimento al sovrano. Montefalco divenne anche sede della Curia di Spoleto, che fece ergere una rocca sull’insediamento di San Fortunato. Questi fu un santo del luogo, artefice della cristianizzazione della zona.

Tratto da sito http://www.tuttomontefalco.it/montefalco-storia.php

Lo stemma è parlante, rappresenta cioè una sorta di rebus che unisce l’immagine del monte (rappresentato all’italiana, cioè stilizzato in un cilindro con un’estremità arrotondata) con quella del falco per dare luogo alla nome del paese Montefalco. Il fatto che il campo sia di rosso giustifica il gonfalone che ha lo stesso colore. Invece, solamente una fonte riporta la campagna sotto i monti, forse solamente la confusione per lo spazio sotto i monti in caso di utilizzo di uno stemma sannitico. Nel gonfalone il Comune utilizza uno stemma che lascia parecchi dubbi: il campo è di azzurro, il che renderebbe incoerente il colore del gonfalone poiché sparirebbe il rosso dallo stemma; la figura dell’animale pare più una colomba o un piccione che un falco; le zampe dell’animale poggiano entrambe sul monte cambiando sostanzialmente la posizione dell’animale da aggressiva a di attesa.

Uno stemma simile, a Montefalco, era già alzato dalla famiglia Anselmi, estinta prima del 1795 che alzava un gallo su di un monte all’italiana sormontato da una stella e dai Clarignani che avevano una colomba al posto del falco, così come i Nobili che, però non avevano la stella in capo.

Il falco rappresenta, tuttavia, un chiaro riferimento all’imperatore Federico II di Svevia non tanto per lo stemma che riportava l’aquila imperiale, quanto per la sua passione per la falconeria.

Osservazioni di Bruno Fracasso

Disegnato da: Michele Turchi

BLASONATURA

“D’azzurro al falco al naturale voltato a destra con la zama destra alzata e la sinistra posata sopra un monte di verde a sei cime 3-2-1 sorgente dalla campagna”

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone in uso con il campo dello scudo di azzurro, non rispondente né al blasone né allo stemma ufficiale

Stemma nella versione del Touring Club

BLASONATURA

“Drappo di rosso…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
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  • istituzione nuovo comune
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