Comune di Monte San Vito – (AN)

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Info
  • Codice Catastale: F634
  • Codice Istat: 42030
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6666
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 21.63
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il capoluogo di Monte San Vito fu un castello con una cappella intitolata al Santo omonimo sulla sommità di una collina fra i torrenti Triponzio e Guardengo. Situazione che è testimoniata dallo stemma comunale che mostra un monte di sei cime d’oro emergente dalla pianura erbosa.

 

Si blasona: “di rosso, al monte all’italiana di sei cime d’oro, fondato sul terrazzo erboso di verde”. Se ne conserva un bell’esemplare miniato sulla coperta degli Statuti del 1469-70, ma ha il campo oro e il monte è al naturale, ribassato e posto al centro dello scudo e fa da base a un castello, molto dettagliato, accompagnato in trono dall’acronimo M.S.V. (per Mons Sancti Viti). La versione attuale compare nel XVI secolo, solo in epoca moderna è stato aggiunto il terrazzo erboso (XIX secolo).

 

Il gonfalone è costituito da un drappo “… partito di giallo e di rosso” caricato dallo stemma comunale.

 

È documentato dal 1053, ma l’insediamento è anteriore al X secolo.

 

Nel 1177 l’imperatore Federico I Barbarossa lo sottrasse dalla giurisdizione della Marca di Ancona e lo pose sotto suo diretto dominio, dandogli nel contempo in concessione un territorio comprendente i castelli (muniti di mura) di Morro, Alberello, Orgiolo e Morruco, sei ville (non fortificate, tra le quali quelle di San Marcello e di Antico) che si estendeva fino al mare, includendo la Selva di Castagnola, a eccezione dell’Abbazia cistercense di Chiaravalle di Castagnola (l’attuale Chiaravalle). Alla morte dell’imperatore, però, passò sotto la giurisdizione del vescovo di Senigallia e, successivamente, ceduto nel 1213 al Comune della città di Jesi generando aspre contese con Ancona.

 

Nel XV secolo il castello fu occupato dai Malatesta, che costruirono la rocca che è attualmente parte del Palazzo del Municipio. Ancona, si rivolse direttamente al papa Martino V, ma solo con il successore Eugenio IV (7 febbraio 1432) poté ottenere la sovranità su Monte San Vito.

 

Le diatribe fra Ancona e Jesi terminarono solo quando papa Leone X De’ Medici assegnò definitivamente il castello ad Ancona, della quale divenne uno dei principali castelli.

 

Nel 1822 Eugenio Beauharnais (figliastro di Napoleone Bonaparte, creato Duca di Leuchtemberg e genero del Re di Baviera) vendette alla sorella Ortensia 30 terreni ed un palazzo ubicati a Monte San Vito, facenti parte dei beni da lui ricevuti come “appannaggio” quando era Viceré d’Italia, ottenuti dai possedimenti requisiti alla Collegiata e ai Francescani di Monte San Vito e all’Abbazia Cistercense di Chiaravalle.

Negli anni successivi Ortensia Beauharnais soggiornò frequentemente a Monte San Vito insieme ai suoi due figli, uno dei quali sarà il futuro Imperatore Napoleone III.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Mario Carassai

 

Bibliografia:

 

Carassai M. 2015 – LE MARCHE SUGLI SCUDI. Atlante storico degli stemmi comunali. Livi, Fermo, p. 122.

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso al monte di sei cime d’oro (3,2,1) fondato su terrazzo di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Reperito da: Mario Carassai

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Drappo partito di giallo e di rosso…”

COLORI
PARTIZIONI
partito
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    23 Marzo 1970

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