Comune di Montazzoli – (CH)

Informazioni

  • Codice Catastale: F433
  • Codice Istat: 69051
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 331
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 15.57
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma in uso da parte del Comune di Montazzoli, è stato formalmente concesso con decreto del Capo del Governo del 25 luglio 1937, e si presenta “spaccato” (dizione un po’ desueta per “troncato”): nella parte superiore, attraversata da un filetto, è raffigurato un leone che sorregge con la zampa destra una croce, sormontata da un sole; nella parte inferiore campeggia un monte a tre cime sormontato da una coppa. Nel “capo” dello scudo erano rappresentati i simboli del “Capo del Littorio” (previsto dalla normativa all’epoca vigente) poi sostituiti da una stella d’argento (lo “Stellone d’Italia”, simbolo patrio che ritroviamo anche nell’emblema della Repubblica Italiana). Si dovrebbe quindi blasonare: “Spaccato: al primo d’azzurro al leone d’oro tenente una croce di nero e mirante un sole movente dal cantone destro del capo, al filetto in banda d’argento attraversante sul tutto; al secondo d’argento al monte di tre colli all’italiana di verde fondato in punta, sormontato da una coppa di rosso; al capo di porpora caricato da una stella d’argento”.

Questo anche se, a rigore, il capo porpora (residuo del Capo del Littorio) non dovrebbe – come previsto dalla legge – essere rappresentato.

Un timbro del “L’VNIVERSITA DI MONTAZZOLI”, dall’iconografia scarsamente leggibile ma che richiama quella dello stemma, è presente nell’opera del Di Donato sui sigilli comunali abruzzesi.

I monti simboleggiano la posizione del piccolo borgo montano dominato dal castello medievale è bagnato dal torrente Altosa e il fiume Sinello tra rilievi collinari piuttosto pronunciati.

Nel 1270 era un castrum Montatolo possedimento degli Acclozamora nella prima metà del Quattrocento e in precedenza feudo dei principi Di Sangro; nel 1460 Matteo di Capua lo donò a Pietro de Giptiis, da cui tornò nuovamente ai Di Sangro. Da ultimo lo tennero i Franceschelli e dal 1231 e fino al principio del XIX secolo entrò a far parte del Giustizierato (Provincia) del Molise (unito agli Abruzzi) per poi essere aggregato alla provincia di Chieti, alla cui diocesi già apparteneva.

Dal 1686 ingloba de facto i territori delle Università (Comuni) disabitate di Baselice e Civita del Conte. Nel 1807 viene riaggregato all’Abruzzo Citra.

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia

Antonino Di Donato, La sfragistica comunale in Abruzzo prima dell’Unità d’Italia, Edizioni Tracce, Pescara, 1994, p. 249

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Spaccato d’azzurro e d’argento: nel 1º al leone tenente nella branca destra anteriore una croce sormontata da un sole meriggio uscente dal bordo superiore dello scudo, il tutto d’oro attraversato in banda da un filetto d’argento: nel 2º al monte di tre cime di verde sormontato da una coppa di rosso. [Capo del Littorio.] Ornamenti esteriori da Comune.”

Colori dello scudo:
argento, azzurro, rosso
Partizioni:
capo, troncato
Oggetti dello stemma:
branca, cima, coppa, croce, leone, monte, scudo, sole
Pezze onorevoli dello scudo:
filetto
Attributi araldici:
anteriore, attraversato in banda, destro, meriggio, sormontato, tenente, uscente dal bordo superiore

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo spaccato di bianco e azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    25 Luglio 1937