Comune di Mollia – (VC)

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Info
  • Codice Catastale: F297
  • Codice Istat: 2078
  • CAP: 13020
  • Numero abitanti: 106
  • Nome abitanti: molliesi
  • Altitudine: 880
  • Superficie: 14.09
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 90.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il nome di Mollia deriverebbe da mòjia che significa “aquitrinoso, umido, probabilmente per le condizioni del terreno in tempi antichi” : oggi è un piccolo Comune (106 abitanti al 31 dicembre 2010) dell’alta Valgrande nella Valle del fiume Sesia, divenuto autonomo nel 1722, quando la Squadra Superiore della valle venne separata dalla Comunità di Campertogno e venne istituita la parrocchia con sede nell’esistente oratorio di san Giovanni Battista (attuale patrono del Comune).
L’ape presente nello stemma civico è simbolo della laboriosità della popolazione, storicamente spinta all’emigrazione dalle scarse risorse locali, inoltre vi si potrebbe vedere un riferimento al patrono san Giovanni Battista il cui cibo erano “locuste e miele selvatico” (si veda la scheda di Acquasanta Terme in questo stesso sito); particolare curioso, gli abitanti di una delle frazioni, Grampa, erano nei tempi passati soprannominati Avìji (api) o Vèspi (vespe). La squadra è un probabile riferimento ad aver costituito l’attuale Comune un tempo, come sopra riportato, la Squadra Superiore della Comunità di Campertogno, la sua raffigurazione insieme al compasso potrebbe anche ricordare la Scuola di Disegno qui istituita da Pietro Giacomo Bello (il cui cognome è anche riportato come Belli) con un suo lascito nel 1807 e rimasta in attività fino al 1895; quest’azione si ricollega alla tradizione, risalente almeno al secolo XV, degli abitanti della Valsesia di esercitare mestieri d’arte (pittori, architetti, scultori in legno, minusieri, stuccatori) nei territori confinanti (Savoia, Tarantasia e Valle d’Aosta) e in Piemonte, si ricorda in merito che “A Campertogno esisteva già nel Seicento un’opera pia per il sostentamento dei giovani apprendisti nel corso del loro primo viaggio” (BALLARÈ); a titolo d’esempio, si può citare, tra gli altri, l’illustre molliese Francesco Antonio Marca, architetto e scrittore, tra i progettisti della Plaça do Comércio di Lisbona, costruita dopo il terremoto del 1755 (MOLINO, 2006).

Lo stemma, liberamente adottato dal Comune, si blasona: “D’azzurro, al compasso e alla squadra scalena, il primo con l’asta sinistra piegabile, la seconda posta in banda sul primo, con il lato graduato all’ingiù e forata del campo all’angolo retto; all’ape posta nel cantone sinistro del capo, il tutto d’oro”.

Nota di Giovanni Giovinazzo e Massimo Ghirardi

Bibliografia

MOLINO G., 2006, Mollia (La Mòjia). Tre secoli di storia di un paese dell’alta Valsesia, Associazione culturale Zeisciu Centro studi, Magenta: pagg. 13, 29, 33, 34, 42, 63, 109, 111
BALLARÈ E., Pannello n. 9 Ecomuseo Valsesia: Artisti migranti, on-line su comunitamontanavalsesia.it, consultato il 7 dicembre 2014.

BLASONATURA

“D’azzurro, al compasso e alla squadra scalena, il primo con l’asta sinistra piegabile, la seconda posta in banda sul primo, con il lato graduato all’ingiù e forata del campo all’angolo retto; all’ape posta nel cantone sinistro del capo, il tutto d’oro”.

SMALTI
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BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
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