Comune di Misano Adriatico – (RN)

no comune

Informazioni

  • Codice Catastale: F244
  • Codice Istat: 99005
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 12359
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 22.41
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Nel 1216 è documentato Misano, mentre come Villa Plebis Misani (con riferimento alla pieve di Sant’Erasmo) è citata nel 1371, entrambe identificano il borgo sul colle prospiciente il mare, sulla sponda sinistra del torrente Conca, corrispondente all’attuale Misano Monte, la cui denominazione deriverebbe da una delle numerose famiglie della “gens Mesia” trasferitesi dal Lazio nell’Ager Ariminensis nel III secolo a.C. alle quali, per meriti militari, vennero concesse vaste estensioni agricole nella zona.

Durante il dominio dei Malatesta di Rimini (dal 1295 al 1528) si fortificò il territorio col fine di controllo dell’ultimo tratto del corso del fiume Conca. A quell’epoca risalirebbe la torre, avanzo di un più vasto fortilizio, nota come Torre del castello (o Malatestiana).

Il Comune venne creato una prima volta separandone il territorio da quello di San Clemente nel 1511, con la denominazione di MISANO, successivamente perdette e riacquistò più volte l’indipendenza amministrativa soprattutto per motivi finanziari, dovendosi annettere ai comuni limitrofi, fino al 1297 quando venne distaccato da quello di San Giovanni in Marignano. Rischiò di perderla nuovamente nel 1935 per essere unito a Cattolica, la cui Amministrazione Comunale richiedeva l’annessione del territorio (soprattutto dell’arenile) per esigenze di sviluppo turistico. Questa complessa situazione suscitò l’intervento di Benito Mussolini, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, che disse: «Misano è e rimarrà comune autonomo, purché resti comune agricolo». Dichiarazione che sanciva la vocazione rurale del territorio.

Anche la denominazione del Comune è mutata nel tempo: il Comune dell’antica MISANO, con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II del 14 dicembre 1862 n. 1054, venne ridenominato MISANO IN VILLA VITTORIA1, con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III del 16 giugno 1938 n. 1135 assunse il nome attuale di MISANO ADRIATICO. Dopo il secondo conflitto mondiale e la conseguente ricostruzione, nel 1949 la sede del municipio venne trasferita dalla frazione di Misano in Monte, pressoché completamente distrutta, alla attuale sede presso la spiaggia nella frazione di Misano a Mare.

Lo stemma, che risulta esistente nel 1862, si blasona: “D’azzurro, alla torre d’argento, merlata alla guelfa, murata aperta e finestrata di nero, fondata sulla campagna di verde; essa torre attraversata da una fede di carnagione con le braccia vestite d’oro e movente in fascia dai fianchi dello scudo”2 e la tradizione vuole che rappresenti un fortilizio eretto sulla riva a protezione dalla scorrerie dei Turchi; le due mani che si stringono hanno significato allegorico: in araldica questa particolare figura si chiama “fede”.

In una comunicazione dell’Azienda di Promozione Turistica (2014) si descrive lo stemma civico come simbolo della “… concordia scesa tra le varie frazioni che hanno deciso di unirsi sotto un’unica torre, appunto quella del comune. Questa è un’immagine che si presta a più interpretazioni, come l’amministrazione comunale che incontra il cittadino, ma soprattutto l’accoglienza turistica tipica della Riviera romagnola”.

Curiosità: molte frazioni e località del Comune portano il nome di Stati americani: a seguito del ritorno in patria di cittadini misanesi emigrati in cerca di fortuna nel XIX secolo che si insediarono in piccole comunità oggi divenute centri residenziali come: Misano Brasile (lungo la costa al confine col Comune di Riccione), Villaggio Argentina (contiguo a precedente nell’entroterra), Canadà (tra le frazioni di Le Casacce e Belvedere), Uruguay, Paraguay (vicino alla frazione di Portoverde).

1 Contestualmente il Comune di Misano, in provincia di Bergamo, scelse di ridenominarsi Misano Gera d’Adda (sancito con R.D. 26 luglio 1863 n. 1425).

2>/sup> Blasone nostro, desunto dal bozzetto originale dell’Archivio Comunale, dove la torre ha quattro merli, esistono versioni con cinque merli (come quelle proposta nel volume “STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA” v. bibliografia).


Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Romolotti G. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla torre d’argento, merlata alla guelfa, murata aperta e finestrata di nero, fondata sulla campagna di verde; essa torre attraversata da una fede di carnagione con le braccia vestite d’oro e movente in fascia dai fianchi dello scudo”

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo troncato di rosso e di azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune