Comune di Mezzojuso – (PA)

Informazioni

  • Codice Catastale: F184
  • Codice Istat: 82047
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2985
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 49.43
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il toponimo Mezzojuso deriva probabilmente dall’arabo “Manzil Yusuf”, il cui significato è ‘il casale di Giuseppe’. Ci sono anche altre ipotesi come quella che lo fa derivare da “mezzogiù” ad indicare che metà degli abitanti abitava al di sotto del piazzale della chiesa.

Nel X secolo, gli arabi fondarono un casale denominato appunto Manzil Yusuf, sovrastante l’attuale territorio di Mezzojuso. Quando in Sicilia giunsero i Normanni, il conte Ruggero assegnò nel 1093 alla Diocesi di Agrigento la tenuta di Pizzo di Chastu all’interno della quale c’era il casale di Mezzojuso. Nel 1132 Ruggero II donò al monastero palermitano di San Giovanni degli Eremiti il casale di Mezzojuso. Nel 1282, Mezzojuso, fu elevata ad Universitas, in occasione dell’incoronazione di Pietro d’Aragona.
L’epoca che va dalla fine del XIII secolo fino alla prima metà del XV secolo è un periodo piuttosto oscuro della storia di Mezzojuso e si presume che in quel periodo l’Universitas si sia spopolata. Tra il 1300 e il 1450, a causa di varie guerre e pestilenze, nel territorio di Mezzojuso erano rimasti pochi agglomerati di contadini e nel 1442 sotto re Alfonso, quando si fece la numerazione dei fuochi, Mezzojuso non venne censita. 
Con la caduta di Costantinopoli, re Giovanni II d’Aragona permise ad alcune comunità di Albanesi di insediarsi in Sicilia. Questi si appropriarono del territorio di Mezzojuso, e affinché la convivenza con “i Greci” fosse pacifica, nel 1501 i rappresentanti del popolo di Mezzojuso stipularono con il monastero di San Giovanni degli Eremiti le Capitolazioni, cioè dei patti. Nel 1524 il monastero fu soppresso, e i beni di San Giovanni degli Eremiti trasferiti ai sei Canonici della Cattedrale di Palermo, che con atto definitivo diedero in gabella il feudo di Mezzojuso al nobile Corvino nel 1526.
Mezzojuso, rimase così feudo della famiglia Corvino fino al 1832 quando Don Francesco Paolo Corvino Filangeri morì senza lasciare eredi, sebbene già nel 1812 in Sicilia i diritti baronali fossero stati aboliti.
Mezzojuso, passata ai Borboni, divenne centro organizzativo di rivolte contro il potere costituito, e in seguito diede il suo contributo alla causa garibaldina: tradizione vuole che fu proprio il barone di Mezzojuso Nicolò Di Marco ad indicare a Garibaldi la via per entrare a Palermo. È inoltre da menzionare che nel 1951 con legge regionale Campofelice di Fitalia da frazione di Mezzojuso è stato elevato a Comune autonomo.

Lo stemma di Mezzojuso è stato riconosciuto con DCG del 31 gennaio 1929 e si blasona: “Trinciato nel 1° d’oro, nel 2° d’azzurro, al bue scorticato al naturale, uscente dal mare fluttuoso d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”. Il termine “scorticato” viene usato per indicate un animale cui, normalmente è stata levata la pelle, per cui si disegna in rosso. Tuttavia qui potrebbe essere stata presa in considerazione un’altra accezione in cui si intende un animale cui è stata tolta la pelle nella parte inferiore che, essendo nascosta in acqua, non si vede e quindi viene dipinto al naturale. Poiché si trovano entrambe le versioni noi le abbiamo riportate entrambe.

Il gonfalone è stato concesso con DPR 23 giugno 1983 ed è una “Drappo di azzurro…”.

 

Note di Bruno Fracasso

 

 

Liberamente tratte dall’Archivio Centrale dello Stato

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Trinciato nel 1° d’oro, nel 2° d’azzurro, al bue scorticato al naturale, uscente dal mare fluttuoso d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
trinciato
Oggetti dello stemma:
bue, mare
Attributi araldici:
fluttuoso, scorticato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    31 Gennaio 1929

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    23 Giugno 1983