Comune di Melilli – (SR)

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Info
  • Codice Catastale: F107
  • Codice Istat: 89012
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 13304
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 136.08
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Sullo stemma del Comune di Melilli[1] è raffigurata un’aquila coronata, con le ali spiegate, coperta al centro da due scudi ovali (questa è una composizione assai diffusa fino al XVIII secolo), sormontati da corona. In quello di sinistra si notano cinque api che si librano in volo verso il sole splendente, alcuni ruderi con vegetazione; in quello di destra, diviso in sette parti, due aquile sormontate da corone, alcune bande (superiormente e inferiormente, simbolo della famiglia Aragona), due leoni rampanti coronati (simbolo del potere della famiglia Moncada dei Principi di Paternò che possedeva molti feudi) tre foglie, una colonna (una “Torre”) e un Castello. La Torre e il Castello sono simboli dei sistemi difensivi di Melilli che furono distrutti dal terremoto del 9-11 gennaio 1693 e non furono più ricostruiti (MOLLICA, 1999).

Il tema delle api, presenti nello stemma, è dovuto al fatto che il miele ibleo e la sua bontà sono stati cantati fin dall’antichità (tra gli altri da Strabone, Varrone, Ovidio, Seneca, Plinio e Marziale)[2] e si richiama alla mitica Ibla, l’attuale Melilli (Arezzo, 1537). Il nome della città deriva dal re siculo Hyblone che abitava nella vicina Pantalica e che diede ai coloni Megaresi, provenienti dall’Attica nell’antica Grecia, il terreno per fondare (728 a.C.) Megara Iblea (MAGNANO, in litteris). Con grande probabilità questo episodio è richiamato dalle api rappresentate: esse sarebbero “sciamanti” e, quindi, Megara Iblea si è originata dall’antica città di Megara (alla quale alluderebbero i ruderi sulla scudo di sinistra) per una “sciamatura”.

Lo stemma a sinistra è certamente quello del Comune e presenta anche una barca a vela che sembra muovere dai ruderi verso la vegetazione.

Lo stemma è racchiuso nella scritta circolare (araldicamente parlando, è abbastanza anomala per cui si preferisce riportare l’immagine in cui essa è stata sostituita con un nastro d’argento, come prescrive la Regolamentazione) che recita: Maegara ortum Hiblae leo martem alveare Melilli dat (Megara, leone di Ibla, dà a Melilli la nascita, la potenza, la prosperità).

 

Nota di Renzo Barbattini, Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo

 

Blasone: Aquila coronata, con le ali spiegate, coperta al centro da due scudi ovali, sormontati da corona. Nello scudo a sinistra si notano un sole radiante, delle api, dei ruderi con vegetazione; nello scudo a destra, diviso in sette parti, due aquile sormontate da corone, delle bande, due leoni rampanti coronati, delle foglie, una colonna, una torre e delle bande. Lo stemma è racchiuso nella scritta circolare che recita: Maegara ortum Hiblae leo martem alveare Melilli dat (Megara, leone di Ibla dà a Melilli la nascita, la potenza, la prosperità).

 

[1] Sul toponimo “Melilli” si è discusso molto nel corso dei secoli. Per spiegare l’origine del nome, alcuni studiosi (Palmeri, 1850; Amico, 1856; Rizzo, 1988) collegarono l’antica Ibla al miele, che si produce in gran quantità negli Iblei, ricchi di timo. Tutte le specie del gen. Thymus sono visitatissime dalle api e assicurano notevoli produzioni di miele uniflorale: tipica produzione italiana da salvaguardare (PERSANO ODDO et al., 2000; Ricciardelli D’Albore e Intoppa, 2000; ARCULEO e SABATINI, 2007). D’altronde il miele degli Iblei è stato celebrato, fin dall’antichità, da poeti e scrittori (Rizzo, 1990; AA.VV., 1992; MAGNANO, 2004). Per altri studiosi, il toponimo, invece, deriverebbe dall’arabo e significherebbe sentiero trafficato,a causa della sua posizione strategica (MAGNANO, in litteris).

[2] Naso, op. cit., p. 205

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

Aquila coronata, con le ali spiegate, coperta al centro da due scudi ovali, sormontati da corona. Nello scudo a sinistra si notano un sole radiante, delle api, dei ruderi con vegetazione; nello scudo a destra, diviso in sette parti, due aquile sormontate da corone, delle bande, due leoni rampanti coronati, delle foglie, una colonna, una torre e delle bande. Lo stemma è racchiuso nella scritta circolare che recita: Maegara ortum Hiblae leo martem alveare Melilli dat (Megara, leone di Ibla dà a Melilli la nascita, la potenza, la prosperità)

ALTRE IMMAGINI

Particolare dei due stemmi comunali sovrapposti all’aquila

Stemma ufficiale con il motto attorno allo stemma.

BLASONATURA

“Drappo di verde…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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