Città di Lyon – (69)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Lyon (Lion, nel dialetto arpitano locale e Lione, in italiano) è il capoluogo del dipartimento del Rhône (Rodano) e della regione Auvergne -Rhône–Alpes (Alvernia-Rodano-Alpi), come numero degli abitanti del Comune è la terza città di Francia, dopo Marsiglia, ma considerando la conurbazione è la seconda in ordine di grandezza.

Fu la capitale della Gallia romana, col nome di Lugdunum, e ha avuto una storia complessa che si riverbera anche nelle vicende del suo emblema civico.

La versione attuale, con il leone d’argento in funzione parlante (Lyon è omofono a “lion”: leone)1, è stata ufficializzata solo nel 1859 e riprende la forma che la città aveva adottato durante l’Ancien Régime. Ma, nel tempo, ha subito notevoli variazioni. Si blasona: “De gueules au lion d’argent, au chef cousu d’azur chargé de trois fleurs-de-lys d’or” (Di rosso al leone d’argento, al capo cucito d’azzurro caricato da tre gigli d’oro).

Intorno al XII secolo la città avrebbe alzato uno scudo “… di rosso al capo di Borgogna” (che è: “bandato d’oro e d’azzurro”), in quel periodo al città di Lyon era parte di quello Stato che riprendeva il Regno merovingio di Borgogna, nato alla caduta dell’impero romano di Occidente (assieme a quelli di Austrasia e Neustria). Il campo rosso, condiviso con altre città della Gallia, era tradizionalmente derivato dall’insegna militare romana.

Nel X secolo la signoria della città e del territorio era dei “Signori di Lione”, feudatari del Regno di Arles, poi passato al Sacro Impero Germanico nel 1058, i quali avevano adottato un leone d’argento in campo rosso.

Nel XII secolo, periodo nel quale si anno attestazione ufficiali dello stemma, il potere era in mano all’arcivescovo-conte, che era anche il primo vescovo della Gallia.

Il 10 aprile 1312 la città venne riunita alla Corona di Francia, dopo che l’arcivescovo-conte Pierre III di Savoia cedette i suoi diritti al Re Filippo “il Bello”: a quell’epoca si fa risalire anche la concessione del capo di Francia (“antica”: cioè seminato di gigli d’oro), come segno della protezione regale.

Nel 1320 l’arcivescovo Pierre IV di Savoia venne spinto a concedere una “Charte Communale” alla città che da quel momento venne amministrata da un consiglio di 12 consoli e che adottò come emblema il vecchio stemma dei conti del Lyonnais.

All’inizio del XV secolo, la presenza del leone nelle armi della città fu oggetto di un contenzioso tra l’arcivescovo Amédée II de Talaru, che lo voleva far eliminare, in contrasto con gli “scabini” (rappresentanti del Consiglio) della città. Con il pretesto che esso era stato concesso da un arcivescovo-conte suo predecessore, egli aveva la facoltà di ritirarlo in quanto arcivescovo pro tempore di Lione. Egli fece togliere alcuni emblemi in pietra dalle porte della città dicendo che essa non aveva la facoltà di portare quell’arma. Gli scabini ricorsero allora al re Carlo VI dicendo che la loro arme era più antica degli arcivescovi “… e che l’avevano portata nelle loro bandiere e insegne dai tempi dei Romani, quando non c’era alcun arcivescovo a Lione”. Il re diede loro ragione ingiungendo al prelato di ripristinare la scultura, ma questi si rifiutò di eseguire l’ordine. Allora il consiglio ricorse al Parlamento regio di Poitiers (Parigi all’epoca era in mano agli inglesi) che ingiunse all’arcivescovo di eseguire quanto ordinato.

Nel periodo rivoluzionario, come altrove in Francia dopo il 1789, l’arme cittadina venne abolita: durante la prima Repubblica la città non ha avuto alcuno stemma, veniva identificata (nei sigilli) con la figura della dea Libertà.

Durante il Primo Impero napoleonico alla città, data la sua importanza, venne imposto uno stemma araldico secondo il regolamento redatto da Napoleone I: con decreto del 1809 si concesse lo scudo rosso col leone d’argento insignito del capo, pure rosso, con le tre api d’oro delle “Bonne Villes” di Prima Classe, i cui magistrati avevano il diritto di partecipare alla cerimonia di incoronazione dell’imperatore. Le api erano il simbolo dell’Impero (secondo solo all’aquila di Giove), scelte da Bonaparte in sostituzione dei gigli d’oro dei capetingi e ispirate al simbolo dei monarchi merovingi.

Durante la Restaurazione, venne ripristinato il capo di Francia (moderna, con tre soli gigli in luogo del “seminato”) e, su richiesta del Consiglio Municipale, al leone venne messa una spada nella branca destra (concessa con Lettera Patente del re Luigi XVIII del 27 febbraio 1819), a ricordo dell’assedio subito dalla città, fedele alla causa realista e anti-rivoluzionaria, del 1793.

La monarchia di luglio 1830, a segnalare l’adesione al parlamentarismo, sostituì i “fleurs-de-lys” tradizionali con tre stelle d’oro che la “Rivoluzione del luglio 1839” eliminò, in quanto segno della dinastia decaduta. L’impero di Napoleone III ripristinò le api d’oro, ma 1859 il Guardasigilli della città chiese al senatore Vaisse, capo dell’amministrazione del Dipartimento del Rodano, il ripristino del capo gigliato, ma senza seguito.

La Terza Repubblica rimise le tre stelle nel capo, ma senza attribuire loro un particolare significato.

In occasione dell’Esposizione Universale del 1914 la città volle definire, una volta per tutte, le sue armi araldiche. A seguito delle ricerche d’archivio il sindaco Eduard Herriot, annunciò il blasone ufficiale della città di Lyon: « Au lion d’argent sur champ de gueules, au chef cousu de France ».

Diversi motti o “gridi di guerra” sono stati associati allo stemma cittadino:

–          Quello più antico della città, in lingua provenzale, era almeno dal 1273: « Avant, Avant, Lion le melhor! » (‘Avanti, avanti, Lione il migliore!’).

–          Un altro meno rappresentato è: « Virtute duce, comite fortuna » (‘Con la fortuna per compagna e il coraggio per guida’) ripreso da una lettera di Cicerone al fondatore di Lione, Lucio Monatio Planco. Se ne trovano anche varianti come: Fortitudine ac prudentia (‘[della] forza e della prudenza).

Tra i numerosi sostegni o tenenti dello scudo, che si sono succeduti nel tempo (soprattutto angeli, o geni alati) la versione più curiosa vede lo scudo accompagnato da rami di gelso “abitati” da bruchi e farfalle2, sostitutivi dei tradizionali alloro e quercia, legati alla importante produzione locale della seta sviluppatasi già dal XVI secolo e fiorentissima nel XIX.

Lo stemma potrebbe essere rappresentato con le numerose decorazioni al valore concesse alla città: la medaglia della Résistance con rosetta (20 novembre 1946)2 in quanto la città era stata proclamata “Capitale della Resistenza” dal generale De Gaulle; la croce di cavaliere della Légion d’Honneur, concessa dal presidente della Repubblica Vincent Auriol il 28 febbraio 1949; la Croix de Guerre con palma.

(1)  Curiosità: per il fatto di avere un leone come figura araldica, alla città venne offerto un vero leone il 10 luglio 1584 dal governatore del Lyonnais, François De Mandelot, ma il consiglio, ringraziando il donatore, rifiutò il regalo per la “… mancanza di denaro per mantenere una tale bestia” proprio durante le Guerre di Religione.

(2)  Così nella versione di Robert Louis, che però non li riprende per il francobollo della nota serie “araldica” de La Poste francese emesso il 23 ottobre 1958.

Nota di Massimo Ghirardi 

Bibliografia:

Castelbou (Jeris). Armoiries de la ville de Lyon. Société des Amis de Lyon et de Guignol. http://castelbou.free.fr/texte/lyon0.htm

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Di rosso al leone d’argento, al capo cucito d’azzurro caricato da tre gigli d’oro”.

Colori dello scudo:
rosso

LEGENDA

  • stemma
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  • istituzione nuovo comune