Comune di Lurcy-Lévis – (03)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lurcy-Lévis è un comune dell’Allier, nel dipartimento dell’Auvergne-Rhône-Alpes sorto in una zona bonificata denominata in origine Poligny.
Nell’XI secolo il territorio era infeudato a Eudes de la Porte, ai De la Porte succedettero i Châteaumorand nel XIV secolo per pervenire nel 1422 alla casa dei Lévis, essendo portato in dote da Agnès de Châteaumorand a Brémont de Lévis-Ventadour, barone di Charlus, ciambellano del duca di Borbone e discendente dai Lévis-Lautrec, branca cadetta dei Lèvis-Mirepoix.
Il territorio, denominato Lurcy-Lévy, era sede di un importante priorato dell’abbazia di Saint Martin di Plaimpied-Givaudin.
Il ministro di Luigi XVI, Charles-Eugène-Gabriel de la Croix de Castries, era proprietario del castello e il “domaine” all’inizio del XVIII secolo e nel 1752 lo vendette a Jacques-Hardiuin Mansart de Sagonne, primo archietto de re, che personalmente acquisì il cognome Mansart-de Levy. Nel 1759 rivendette a André de Sinéty, che ottenne il titolo di marchese (tanto desiderato dal predecessore).
Nel periodo rivoluzionario adottò il curioso nome di Lurcy-le-Sauvage, per la posizione al centro di vaste foreste e paludi.
Il Comune ha adottato come proprie le armi della casata dei Lévis: “D’or à trois chevrons de sable” (D’oro a tre scaglioni di nero), originaria del villaggio di Lévis (oggi Lévis-Saint-Nom, nel dipartimento dell’Yvelines) e nel XII secolo vassalla del signore di Montfort-l’Amaury.
Con l’attribuzione della signoria di Mirepoix, concessa da Simon de Montfort a Guy I de Lévis come ricompensa per la partecipazione alla cosiddetta “Crociata contro gli Albigesi” del XIII secolo, la famiglia adottò il cognome Lévis-Mirepoix e diverrà una delle più potenti famiglia della Linguadoca, che arrivò a generare fino a undici branche, delle quali ben sei arrivarono ad ottenere la dignità ducale (attualmente è fiorente solamente di Léran che ha riassunto l’antico agnome Lévis-Mirepoix).
Dal 2018 è gemellato con la città di Mesero (Milano).
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
«D’oro a tre scaglioni di nero».
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
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