Comune di Lubiana – (LJ)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Lubiana (Ljubljana, in sloveno; Laibach, in tedesco; Labacum, in latino) è la capitale della repubblica di Slovenia, dalla sua indipendenza conquistata nel 1991. Sorge alle pendici di un erto colle ed è attraversata dal torrente Ljubjanica e sarebbe l’erede dell’antica Æemona romana.

Non è chiaro da dove derivi il nome della città: alcuni ritengono che derivi da un antico nome di persona slavo: Laburus; mentre secondo altri deriverebbe dal termine latino Aluviana, designante un territorio soggetto alle alluvioni; ma, attraverso il germanico, verrebbe da Laubach, che significa “palude”. La teoria più popolare, riportata anche dalle guide turistiche, vuole che il nome derivi dalla parola slava “luba” che significa “amore”, da cui “la città amata” (Ljúbljana).

Il noto stemma della città (Ljubljanski grb) rappresenta un castello, posto su una collina verde, sormontato da un drago. Secondo la leggenda, riportata dagli storici greci Sozomeno (V secolo) e Zosimo (V-VI secolo), l’eroe greco Giasone, dope aver rubato il vello d’oro del re Aites dal giardino delle Esperidi nella Colchide, sarebbe fuggito attraverso il Mar Nero a bordo della nave Argo, fino alla foce del Danubio, poi lungo la Sava e la Ljubljanica. Arrivato nel luogo dove oggi sorge la città si sarebbe fermato per passare l’inverno, ma venne attaccato da un terribile drago che viveva nella palude e che egli infine sconfisse e uccise; su quel luogo, insieme ai suoi compagni Argonauti, avrebbe fondato la città di Emona; nel ‘600 Emona viene “collegata” a Lubiana, secondo un modello diffuso allora in tutta Europa e inteso ad “illustrare” la città, da vari intellettuali sloveni; lo studioso sloveno Janez Vajkard Valvasor (1641-1693) è il primo ad indicare che questo avvenimento sarebbe all’origine della figura presente sul sigillo cittadino.

Alcuni ricercatori hanno proposto ipotesi più “realistiche” sull’origine del simbolo: il drago è anche il tradizionale “attributo” di san Giorgio, titolare della cappella gotica del castello di Lubiana (una delle parti più antiche del monumento) e patrono della città, e di santa Margherita il cui culto era molto diffuso in Carniola (nel 1689 esistevano 56 chiese dedicate a san Giorgio e 39 a santa Margherita; in tutte l’immagine del drago era presente) e simboleggia la sconfitta, da parte del cristianesimo, delle antiche credenze ancestrali slave. La collina del castello (Grajski grič) era anticamente sede di un luogo di culto e di sepoltura. Inoltre nella mitologia slava il drago rappresenta il dio Veles, avversario del supremo “dio del tuono” Perun, analogo all’Odino dei norreni.

Lo strato mitologico slavo, a sua volta legato all’eredità indoeuropea, potrebbe aver giocato un ruolo nella creazione dell’emblema anche per un’altra via: sono infatti in esso diffuse le leggende che prevedono l’uccisione di un drago in modo da liberare il luogo che verrà poi popolato dalla sua influenza nefasta e renderlo fertile (allo stesso modo l’arrivo di un drago porta all’abbandono di una città); anche il fatto che san Giorgio possa essere stato collegato ad antiche divinità slave della vegetazione (e quindi della fertilità) gioca un ruolo in tutto ciò.

Di certo il rettile è presente sul sigillo civico dalla metà del XV secolo che, secondo l’uso tipico dell’Europa centrale, raffigurava le mura cittadine con una torre e una porta (munita di saracinesca), il drago in origine era un semplice “supporto” dello stemma poi “entrato” nello scudo intorno al XVII secolo (questa ultima versione appare per la prima volta nell’opera del Valvasor del 1689), mentre nel XIX secolo la cinta muraria venne “ridotta” ad un piccolo castello, o ad una singola torre.

La figura del drago è molto popolare: oltre al “ponte dei draghi” (Zmajski Most) costruito tra il 1900 e il 1901 da Jurij Zaninović, una delle attrazioni turistiche cittadine, è stato utilizzato da varie aziende locali, nelle etichette delle bottiglie di birra, sulla confezione delle sigarette “filtro 57 Ljubljana” e quale mascotte dei Giochi atletici giovanili balcanici del 1990.

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Formalmente i simboli in uso di Lubiana (stemma, bandiera e logo) sono stati adottati col Decreto Odlok o grbu, zastavi in imenu Mestne občine Ljubljana ter znaku Ljubljana, del 23 aprile 2012 (pubblicata il 4 maggio 2012 nella Gazzetta Ufficiale Slovena Uradni list Republike Slovenije, n. 32)1. Nella bandiera civica lo stemma è caricato al centro di un vessillo diviso orizzontalmente in due campi, bianco e verde, colori blasonici della città dal XIX secolo.

Si blasona: “Di rosso, a tre monti di verde nascenti dalla punta, sostenenti una torre civica d’argento, murata, finestrata e aperta di nero [con saracinesca d’oro], sulla quale è posato un drago del secondo [armato, linguato e illuminato d’oro. Alla bordura diminuita d’oro]2.

La versione standard si deve al grafico Franc Valt Jurečič (http://www.heraldika.si/), che ha disegnato il primo bozzetto nel 1992, modificando il colore dell’animale che, inizialmente, era d’oro;  successivamente anche la saracinesca e altre parti in oro sono state eliminate per ottenere una forma più semplice e facilmente adattabile agli usi burocratici, su decisione del Comune, ma sentito il parere dell’autore.

Il drago, nella versione mezzo drago/mezzo serpente (Lindworm o Lintvern) è anche il simbolo della vicina città austriaca di Klagenfurt, che fu un importante centro cultuale slavo, per questo la leggenda del drago di Lubiana e del Lindworm di Klagenfurt sono spesso comparate e connesse.  Anche in Araldica i due stemmi si assomigliano: mostrano due draghi verdi, in campo rosso ed associati ad un edificio.

Nel 1964 la città di Lubiana si è gemellata con le città italiane di Parma e Pesaro. Dal 2008 è stato siglato un accordo di collaborazione tra la capitale e la città di Trieste.

(1): Che ha sostituito il precedente del 30 giugno 2008 n. 72. Ma le prime versioni degli emblemi lubianesi erano state adottate con l’Ordinanza Odlok o uporabi grba, zastave in imena mesta Ljubljana, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Socialista di Slovenia Uradni list SRS,  n. 3 del 1979.

(2): Traduzione di Massimo Ghirardi.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Si ringrazia Giannandrea Andreoli per il supporto e la collaborazione.

Bibliografia

Bernarda Županek, Stories of Ljubljana’s beginning: Emona, the Argonauts and the Ljubljana dragon in Emona: Myth and Realitiy, pp. 27-29, City Museum of  Ljubljana [http://www.mgml.si/media/katalog_9_5.pdf, consultato il 21 marzo 2016]

Monika Kropej, Supernatural beings from Slovenian myth and folktales, pp. 114-115, ZRC Publishing, Lubiana 2012 [https://books.google.it/books?id=kSKrWkIBB0IC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA114, consultato il 21 marzo 2016]

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, a tre monti di verde nascenti dalla punta, sostenenti una torre civica d’argento, murata, finestrata e aperta di nero [con saracinesca d’oro], sulla quale è posato un drago del secondo [armato, linguato e illuminato d’oro. Alla bordura diminuita d’oro]”

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
drago, monte, punta, saracinesca, torre civica
Pezze onorevoli dello scudo:
bordura
Attributi araldici:
aperto, armato, finestrato, illuminato, linguato, murato, nascente, sostenente
Profilo Araldico

“Drappo troncato di bianco e di verde…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

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