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Info
- Codice Catastale: E617
- Codice Istat: 15123
- CAP: 0
- Numero abitanti: 42474
- Nome abitanti: lissonesi
- Altitudine: 0
- Superficie: 9.32
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 19.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma del Comune di Lissone è stato concesso RD del 9 dicembre 1937 e si blasona: “Bandato d’argento e di rosso di sei pezzi; col capo abbassato d’azzurro, alla pecora accosciata, d’argento, tenente una lista svolazzante e bifida dello stesso carica della scritta: Omnia Vincit Humilitas, in lettere nere. Ornamenti esteriori da Città.” Il titolo di città è stato concesso con DPR del 27 novembre 1982.
Il bandato d’argento e di rosso è ripreso dallo stemma della famiglia dei Da Lissone originaria della località,
mentre il capo è stato aggiunto per ricordare l’antico Ordine religioso degli Umiliati, il cui simbolo araldico era: “d’azzurro, all’Agnus Dei d’argento, su prato di verde; motto: Vincit Omnia Humilitas“.
Lo stemma comunale è riportato nel gonfalone, che si blasona: “Drappo di stoffa colore avorio, con fregi ornamentali e al centro lo stemma comunale, con sovrastante corona a cinque punte, segno di Città, contornato da un ramo di quercia e da un ramo di alloro”, ed anche sulla bandiera civica.
Il toponimo è di incerta origine, secondo alcuni, deriverebbe dalla Magna Lis – Grande Lite – nel senso di “grande battaglia” che sarebbe avvenuta nella zona in epoca romana; secondo altri da Lixiones, ossia i legionari romani addetti anche alla fornitura dell’acqua alle truppe. Altri ancora lo legano al termine latino “luxus“, significa anche “esuberanza di vegetazione” o, ancora, alla tribù celtica dei Lessovi (stabilitisi anche nel nord della Francia, dove fondarono Lisieux). Da non trascurare l’origine dal personale Licius, attraversoLiciones (fundus), o dalla presenza di numerosi lecci (ilex).
In ogni caso il toponimo è attestato a partire dal X secolo come Vico Lissione, e successivamente XIII secolo come Lixono, e identificava un villaggio agricolo sito fuori dalle vie commerciali e con territorio poco produttivo che ebbe un notevole sviluppo per merito dei frati Umiliati, i cui membri esercitavano un lavoro manuale indipendente, la lavorazione della lana e la tessitura dei panni. Un registro del 1298 elenca ben cinque conventi dell’Ordine a Lissone, davvero molti per un villaggio che non arrivava a mille abitanti. Per omaggiare questa congregazione il Comune ha deciso di inserire l’emblema dell’Ordine nello stemma comunale.
Il Comune aveva a capo un console, che però veniva scelto in una sorta di asta fra chi si impegnava a svolgere il compito col minor stipendio, e al quale spettavano poteri di polizia locale e il diritto di convocare l’Arengo o Maggior Consiglio, ossia l’assemblea popolare dei capifamiglia destinata a votare il bilancio ed eleggere un Consiglio Minore composto dal console, da un sindaco che si occupava dell’ordinaria amministrazione, e da tre deputati nobili e tre plebei. Erano presenti anche ulteriori due cariche pubbliche: il Cancelliere o Segretario con funzioni notarili destinato a custodire l’archivio comunale, e l’Esattore destinato alla riscossione delle tasse. Questa struttura era soggetta ad un’autorità superiore: quella del Podestà della pieve di Desio, cui il console di Lissone doveva prestare giuramento. Questa organizzazione, che si era evoluta dal medioevo, fu riveduta e regolamentata dall’editto dell’imperatrice Maria Teresa del 30 dicembre 1755 che aveva proceduto alla riforma del governo e dell’amministrazione delle comunità dello Stato di Milano.
Con la proclamazione della Repubblica Cisalpina nel 1797 l’organizzazione venne sconvolta, si sciolsero le vecchie magistrature, e si liberalizzò la partecipazione all’assemblea popolare. A capo dei piccoli comuni, come Lissone, venne posto solo un agente municipale col suo aggiunto, trasferendo parimenti molti poteri al distretto di Desio di cui la comunità lissonese faceva parte.
Con la proclamazione del Regno d’Italia si procedette, col decreto dell’8 giugno 1805, alla creazione del primo consiglio comunale di Lissone composto da quindici membri nominati dal prefetto, con a capo un sindaco, mentre il corpo esecutivo veniva completato da due anziani nominati dal consiglio.
Alla restaurazione venne ripristinato il sistema teresiano, che venne soppiantato con l’Unità d’Italia.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Bandato d’argento e di rosso di sei pezzi, col capo abbassato d’azzurro, alla pecora accosciata, d’argento, tenente una lista svolazzante e bifida dello stesso carica della scritta: “Omnia Vincit Humilitas”, in lettere nere. Ornamenti esteriori da Città.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma dell’antico Ordine religioso degli Umiliati, il cui simbolo araldico era: “d’azzurro, all’Agnus Dei d’argento, su prato di verde; motto: Vincit Omnia Humilitas“.

Stemma della famiglia Da Lissone originaria del luogo.
“Bandato d’argento e di rosso di sei pezzi”

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di bianco…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune