Comune di Licodia Eubea – (CT)
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Info
- Codice Catastale: E578
- Codice Istat: 87020
- CAP: 0
- Numero abitanti: 3058
- Altitudine: 0
- Superficie: 111.74
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Caltagirone, Chiaramonte Gulfi (RG), Giarratana (RG), Grammichele, Mazzarrone, Mineo, Monterosso Almo (RG), Vizzini
- Santo Patrono: santa Margherita, sant'Antonio Abate
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
L’attuale stemma del comune di Licodia Eubea è blasonato: “Campo di cielo, al lupo rapace di grigio tenente una bandiera di rosso, sostenuto da una pianura al naturale di verde” (D.P.R. del 20 gennaio 1981, № 323, registrato alla Corte dei Conti il 27 gennaio 1981).
Richiama l’ipotesi secondo la quale il toponimo di Licodia derivi dal termine greco λύκος (“lükos”), per appunto “lupo” che si rifà alla tradizione che vuole che Licodia fosse una “terra dei lupi”, selvaggia e ricca di boschi oscuri. Lo stemma è comunque molto antico, i giurati della terra di Licodia, cioè i rappresentati della comunità, sotto il governo dei feudatari Santa Pau, usavano questo emblema che risultava raffigurato anche nella scomparsa chiesa dello Spirito Santo che sorgeva al centro dell’abitato.
La città di Eubea (Euboia) fu fondata da coloni calcidesi, provenienti da Lentini nel 650 a.C., che il tiranno di Gela Gelone distrusse nel 482 a.C., e, nel Medioevo, venne sostituita da Licodia.
Nel 1872 il Consiglio comunale decise di utilizzare entrambi i toponimi, aggiungendo a partire dal 1873 (RD n. 1224 del 13 gennaio) il nome di Eubea a quello di Licodia, da cui l’attuale toponimo, nella convinzione di allora che la cittadina fosse l’erede di Euboia, poi sostenuta anche per l’adozione dello stemma.
Nei documenti, il nome Licodia si riscontra per la prima volta in una donazione del 1105, da parte di tale Achi di Vizzini, di terre site in Licodia all’abbazia di Lipari e Patti dedicata a San Bartolomeo e il Santissimo Salvatore.
Nel 1269, il nome Licodia unitamente al castello, compare nello Statum Castrum Siciliae.
La prima signoria documentata fu quella di Bertrando Artus, in epoca angioina. Con gli Aragonesi il feudo tornò sotto il controllo regio, fino al 1299, anno in cui re Federico III d’Aragona lo concesse a Ugolino Callari (o di Callaro), col titolo di conte.
Passò poi alla famiglia Filangeri. Nel 1393 il re Martino I affidò le terre di Licodia agli Ademar, signori di Santa Pau, da cui prenderà il nome il castello (Castello Santapau). I Santa Pau faranno del paese un centro prospero e importante.
I Santa Pau (o Santapau) erano originari dell’omonima località della Catalogna, e alzavano lo stemma “fasciato d’oro e di rosso”, arrivarono in Sicilia con gli Aragonesi ed ebbero il titolo di baroni (poi marchesi) di Licodia, baroni (poi principi) di Butera.
Stemma della famiglia Santa Pau
Devastata dal terremoto del 1542, la popolazione si addensò attorno al castello e, con la morte di Francesco Santapau nel 1590, diviene erede di gran parte dei possedimenti paterni la figlia Camilla che, in seconde nozze, sposò il nobile partenopeo Muzio Ruffo.
Ancora il terribile terremoto del Val di Noto, nell’anno 1693, distrusse quasi del tutto il borgo e il castello, riducendolo alle attuali rovine e diede l’avvio all’ulteriore espansione dell’abitato a nord dell’antico borgo nell’area precedente dove si trovavano ancora i conventi.
In seguito alla soppressione del sistema feudale, il paese fu inizialmente aggregato al comune di Vizzini per poi affrancarsi come comune autonomo nel 1844.
Il nome di Licodia è anche legato a quello di Giovanni Verga, che vi ambientò molte delle sue novelle e romanzi (L’amante di Gramigna e Jeli il pastore, ad esempio).
Per le ragioni storiche è gemellata con Santa Pau, comune spagnolo nel quale ha avuto origine la casa dei marchesi Santapau, che governarono Licodia nel Medioevo, e con il Comune di Eubea, sull’isola greca i cui coloni avrebbero dato origine alla fondazione di Licodia Eubea.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
Fonte: Giancarlo Scarpitta
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Campo di cielo, al lupo rapace di grigio tenente una bandiera di rosso, sostenuto da una pianura al naturale di verde”
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma della famiglia Santa Pau.

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
Fonte: Giancarlo Scarpitta
Reperito da: Anna Bertola
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Registrato alla Corte dei Conti il 27 gennaio 1981