Comune di Lezhë /Lezha – (Alessio)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lezhë /Lezha è il capoluogo della contea omonima, fu una delle principali roccaforti della regione del Labeatai fin dall’epoca illirica. Documentata come Lissós, in greco (da λισσός /lissós, che significa ‘roccia liscia’) e Lissus, in latino è nota in Italiano come Alessio (nome datole dai Veneziani) e come Leş o Eşim in turco.
Si pensa che Alessio sia stata fondata, su un preesistente insediamento illirico, come colonia dal tiranno Dionisio I di Siracusa, insieme alle colonie di Issa (attuale Lissa), Ankón (Ancona) ed Adrìa (Adria). La sua fondazione, così come quella delle altre colonie, fu motivata dal desiderio di dominare la rotta diretta verso i ricchi mercati della Pianura Padana e della Pannonia. Verso il 335-330 a.C. fu terminata la costruzione della fortezza, di Acrolissos che fece di Alessio una delle città fortificate dell’Illiria.
Fu conquistata da Filippo V di Macedonia nel 211 a.C. che ne fece il principale porto sull’Adriatico del suo regno. Venne quindi assoggettata dai Romani, che sconfissero il re Gentius e la inserirono nella Regio Epiro Nova.
Fu possedimento dei Dukagjin i quali poi la cedettero definitivamente ai veneziani nel 1393, che la inclusero nell’Albania Veneta.
Per frenare l’avanzata ottomana verso i suoi possedimenti adriatici, il Governo della Serenissima giunse ad un accordo con i principi albanesi guidati da Giorgio Castriota detto “Skanderbeg” (dalla traslitterazione del nome in turco: Iskender Beg, che i veneziani storpieranno in Scannabecchi) che, il 2 marzo 1444, organizzò ad Alessio il primo incontro di tutti i principati albanesi che si riunirono nella Lega di Alessio per combattere la minaccia turca
Proprio ad Alessio Il 17 gennaio 1468 morì Scanderbeg, che vi si trovava per il secondo incontro dei principati albanesi. Fu sepolto presso la cattedrale di San Nicola (che i Turchi trasformarono in Moschea Selimie) dove in seguito venne realizzato un mausoleo.
In seguito alla riforma amministrativa del 2015, sono stati accorpati ad Alessio i territori dei comuni soppressi di Balldren i Ri, Blinisht, Dajç, Kallmet, Kolsh, Shëngjin (San Giovanni di Medua), Shënkoll, Ungrej e Zejmen.
Lo stemma del Comune di Alessio (Bashkia Lezhë) mostra, in campo oro, quattro spade o scabole, che simboleggiano il giuramento fatto dai principi albanesi.
Si può blasonare: “d’oro, a quattro sciabole dalla punta all’ingiù, una in banda sovrapposta in decusse a tre in sbarra, il tutto d’argento; alla bordura del campo borchiata d’argento”. Lo scudo è solitamente accollato all’aquila bicipite albanese e insignito da un ramo d’alloro e da un basso muro di sette pietre, simboliche delle fortificazioni storiche che ancora oggi caratterizzano la città.
Nota di Massimo Ghirardi e Jack Aliu Celpica
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’oro, a quattro sciabole dalla punta all’ingiù, una in banda sovrapposta in decusse a tre in sbarra, il tutto d’argento; alla bordura del campo borchiata d’argento”.
ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
“D’oro, a quattro sciabole dalla punta all’ingiù, una in banda sovrapposta in decusse a tre in sbarra, il tutto d’argento; alla bordura del campo borchiata d’argento”.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune