Comune di Le Puy-en-Velay – (43)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Le Puy-en-Velay (semplicemente Le Puy fino al 1988) è una città dell’Alvernia, dipartimento della Haute-Loire e capitale della provincia storica del Velay.

 

Fu la sede delle armate romane, col nome di Anicium, dopo la conquista dei territori della tribù celtica dei Vellavi, che avevano qui un loro insediamento.

 

I barbari distrussero, durante le loro tremende scorrerie, la città di Ruessium (attuale villaggio di Saint-Paulien) verso il 365, il vescovo Vosy decise di trasferire la sede a Puy, in posizione più sicura e più facilmente difendibile.

 

Dopo esser stato assoggettata dai Visigoti, con l’assenso dell’imperatore Giulio Nepote, nel 475 diviene un ducato, il gallo-romano Victorius è nominato duca dal re Euric.

 

Con la battaglia di Vouillé del 507 il re Clodoveo (Clovis) conquista tutta l’Aquitania. La sede vescovile è stabilmente posta in Anicium.

 

Nel IX secolo la diffusione del culto della Vergine Maria nella città di Anicium porta a mutarne il nome in Puy-Notre-Dame.

 

Nel 924, dopo che Guillaume II, duca d’Aquitania e conte d’Alvernia e del Velay riconobbe la sovranità del re Raoul, quest’ultimo accorda, con il benestare del conte, l’8 aprile al vescovo Adalard la sovranità temporale sul borgo di Puy-Notre-Dame, del quale diventa il legittimo signore. Poco dopo il territorio del Velay diventa una contea-vescovado e Puy la sua capitale, sede del vescovo-conte.

 

Grazie alla donazione di un’effige delle Madonna Nera, da parte di re Luigi IX di Francia, la città diventa una meta di pellegrinaggi, grazie anche alla presenza della antica “Pietra delle febbri”, che possiede il potere di allontanare le febbri, soprattutto di origine maligna. I pellegrini consentono una grande prosperità alla città che diventa una delle tappe fondamentali di una delle quattro vie che conducono a Santiago di Compostela (il vescovo Godescalc è citato come il primo pellegrino di Compostela nel 951).

 

Durante il periodo successivo il Velay fu appannaggio del duca della Guyenne, Guillaume d’Alvernia, ma un contrasto sorto tra questi e il vescovo di Puy, fu risolto dal re di Francia Luigi VII “il giovane” concedendo la contea interamente al vescovo.

 

Nel 1307 il territorio viene integrato definitivamente nei Domini Reali, il re Filippo “il Bello” ne condivide la sovranità direttamente con il papa, con disappunto dei potenti Polignac, la antica dinastia regionale, per contrastare i quali il vescovo chiede l’appoggio dei ricchi mercanti della città che ottengono in cambio la formazione del Comune con un proprio consiglio di Consoli.

 

La città viene cinta di mura tra il 1220 e il 1240, che segneranno il confine delle “città” fino al XVIII secolo. Oggi ne rimane solo la torre Pannessac.

 

Nel 1377 viene creata la Généralité du Languedoc, con capoluogo Montpellier, un sénéchal viene inviato a Puy come governatore. Il sitema resterà in vigore fino al 17989.

 

Lo stemma della città si blasona: « D’azur, semé de fleurs de lis d’or à une aigle à l’aigle au vol abaissé d’argent, armée, becquée et languée de gueules, brochant sur le tout ; l’écu accolé de deux palmes de sinople liées d’azur » (D’azzurro, seminato di gigli d’oro, all’aquila al volo abbassato d’argento, armata e linguata di rosso, attraversante sul tutto; lo scudo accollato a due palme di verde legate d’azzurro).

 

Secondo lo storico Malte-Brun (“La France illustrée”) queste armi sarebbero state concesse alla città di Anis da Ugo Capeto nel 992, su richiesta di Gui Foulques, vescovo del Velay. Ovviamente questa è una leggenda, essendo gli emblemi araldici risalenti al XII-XIII secolo al massimo. Comunque lo stemma è in uso da tempo. unisce il tradizionale scudo di “Francia Antica” all’aquila che simboleggia la città di Puy (da “Podium elevatum”).

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

D’azzurro, seminato di gigli d’oro, all’aquila al volo abbassato d’argento, armata e linguata di rosso, attraversante sul tutto; lo scudo accollato a due palme di verde legate d’azzurro

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