Comune di Lambrugo – (CO)

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Info
  • Codice Catastale: E428
  • Codice Istat: 13121
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2445
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 1.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Costa Masnaga (LC), Inverigo, Lurago d'Erba, Merone, Nibionno (LC)

  • Santo Patrono: san Carlo Borromeo
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lambrugo prende nome dal fiume Lambro, che scorre nel territorio, giusto ai piedi della collina dove sorge il capoluogo, compare nei documenti già nel 1192, come sede di un piccolo monastero di monache benedettine, che ne ha determinato lo sviluppo.

Nonostante sia il monastero che il borgo rimasero sempre due entità esigue, il cenobio rimase in vita fino all’arrivo delle armate francesi di Napoleone nel 1798 che depredarono quel poco che c’era.

La concessione dello stemma del Comune è stata richiesta parallelamente a quello del contiguo Comune di Lurago d’Erba, per Lambrugo la pratica venne seguita dal ragioniere comunale Egidio Colombo, che redasse formale richiesta al Governo il 7 novembre 1930. Per entrambi gli stemmi la ricerca e la composizione vennero affidate a Caterina Santoro, assistente presso l’Archivio Storico Comunale di Milano. La proposta per Lurago ebbe iter veloce: nel giro di pochi anni si arrivò al bozzetto definitivo e all’approvazione. Lambrugo invece dovrà aspettare fino agli anni ’90 del XX secolo. Eppure il disegno è antico: si ritrova nella Raccolta Vallardi, del XVII secolo (Vol. BL n. 257 dell’ASC) e appartiene alla nobile famiglia dei Lambrugo (o Da Lambrugo), tutt’ora fiorente nel milanese e originaria di questo territorio.

Stemma della famiglia Da Lambrugo

La lettere L vuole richiamare il toponimo e caratteristica è la posizione “affrontata” delle due capitali latine.

Si blasona: “Partito: nel primo, d’oro, alla lettera maiuscola L, di rosso, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello stesso, una in capo, una in punta; nel secondo, di rosso, alla lettera maiuscola L, rivoltata, di oro, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello sesso, una in capo e una in punta” come risulta dal Decreto Presidenziale di Concessione del Gonfalone del 30 ottobre 1992, dove è descritto quest’ultimo come un panno rettangolare “partito di rosso e di giallo”.

Nota di Carletto Genovese e Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
C. Genovese, STEMMI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI COMO. Como 2007

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Partito: nel primo, d’oro, alla lettera maiuscola L, di rosso, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello stesso, una in capo, una in punta; nel secondo, di rosso, alla lettera maiuscola L, rivoltata, di oro, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello stesso, una in capo e una in punta”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma nella versione di Carletto Genovese

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo partito di rosso e di giallo…”

COLORI
PARTIZIONI
partito
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di bianco caricato al centro dello stemma comunale…”

ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    30 Ottobre 1992